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Madame Bovary
Flaubert costruisce la storia di Emma, Madame Bovary, con un lessico talmente musicale, poetico e dettagliato da far pensare alla sua opera come a quella di un “orafo" della parola, che seleziona e dispone con cura e attenzione quasi maniacali ogni singolo lemma, creando uno spaccato di vita di rara intensità e bellezza.
Entriamo a poco a poco nella storia di Emma, e le sublimi descrizioni psicologiche del personaggio ce ne fanno cogliere con immediatezza l’animo volubile, fragile e capriccioso. Nella sua mente ciò che vale la pena di essere vissuto e può dare senso ai propri giorni è solo una vita pari a un feuilleton rosa , denso di intrighi amorosi, colpi di scena e paesaggi fiabeschi; ma quando il desiderio da immaginifico si fa impellentemente reale, quando le lusinghe della fantasia portano a desiderare di essere ciò che non si è, allora è facile per Emma confondere desiderio con realtà, amore con eccitazione, lusso di tessuti e vesti con nobiltà d’animo e di sentimento in sè e nei suoi spasimanti. Una sovrapposizione fatale di realtà e fantasie, che sulle prime sembra solo un gioco innocente, volto a rianimare una vita piatta e noiosa; in realtà tale incoscienza svela la sua natura crudele nell’attimo in cui il gioco delle apparenze crolla ed Emma si ritrova, di nuovo, amaramente sola, vittima delle sue illusioni.
In questa perenne attesa di mutamento della sua esistenza, imprigionata in un matrimonio capitatole più che voluto, con una figlia e un marito che non riesce o non è capace di amare e nella convinzione di meritarsi un amore sconvolgente da romanzo, Emma cede inevitabilmente ad ogni lusinga del destino, nella speranza di cambiar vita, di avere di più, di riuscire ad essere più serena, finalmente appagata.
Romanzo straordinariamente attuale per la perpetua ricerca di una felicità che tiene in gran conto l’emozione fugace e la suggestione delle cose materiali, dove vige un'incomunicabilità drammatica fra i personaggi: all’inizio del romanzo Charles, marito di Emma, non riesce a integrarsi e a interagire con i suoi compagni di scuola; Emma non riesce a manifestare la sua frustrazione al marito, il quale la crede devotamente innamorata e scambia la sua insoddisfazione per una malattia nervosa; gli amanti di Emma nutrono sentimenti ben lontani dalla sua concezione dell’amore, quando non totalmente diversi: e poi spicca il ruolo della ricerca affannosa dei beni di lusso,il cui possesso vorace diventa un palliativo per curare un vuoto interiore enorme, certamente non colmabile dall’ennesima seta pregiata.
Decisamente esilaranti, poi, alcune indirette critiche di Flaubert alla piccola borghesia dell’epoca, come la figura di Homais, farmacista borioso e fanfarone, o la scena del comizio agricolo dove roboanti lodi dello Stato e dell'agricoltura si alternano al contemporaneo, artificioso e smielato corteggiamento di Rodolphe, producendo un effetto di smaccata ironia.
Un romanzo magistrale, di una bellezza descrittiva assoluta e caratterizzato da una profonda analisi psicologica della protagonista. Ne ho apprezzato soprattutto la seconda parte, quando il lettore entra nel vivo della vicenda di Emma; questa figura certo non risulta essere di grande simpatia, ma in lei, nella sua fragilità, credo che ognuno possa talvolta riconoscersi e possa dire, come l’autore, il famoso “Madame Bovary c’est moi”.
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Commenti
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@ Ama
Grazie,troppo buoni:)!!! Siete un balsamo per l'autostima:D!!
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è la recensione più bella che abbia mai letto per questo romanzo!
è un'opera che ho sempre adorato e che reputo un vero capolavoro letterario....