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Vivesti solo un giorno, come le rose
[SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER. Spero che ora siate più soddisfatti :D]
Ho combattuto con me stessa nell'indecisione di recensire questo romanzo che per un mese e più non mi ha dato pace, mi è pesato sulle spalle come un macigno che soltanto poche ore fa sono riuscita a scrollarmi di dosso. Eppure ancora adesso quella sensazione opprimente, deprimente e tetra mi circonda e mi abbatte, quasi come se sentissi mio il dolore di Anna, lo vivessi e lo comprendessi molto più di quanto in realtà possa fare.
Forse più del dolore di Anna compatisco quello di Vronski al termine della sua triste vicenda d'amore e mi pongo una domanda fondamentale, una domanda che mi ha torturato nelle ultime 200 pagine di questo dispersivo capolavoro : perchè Anna si suicida? E' davvero la società a condannarla? E' davvero diminuito l'amore di Vronski nei suoi confronti? E' davvero addolorata per l'allontanamento dal suo amato Seriogia? Risulta davvero decisivo quello sguardo compassionevole da parte di Kitty e Dolly durante l'ultima allucinata giornata della donna?
La smania di questa eroina negli ultimi giorni della sua vita ce la fa apparire tanto più folle quanto più insoddisfatta dell'esistenza che ella stessa ha scelto per sè con consapevolezza; e forse in quegli ultimi attimi di vita la penna dello scrittore risulta ancor più giudice incontestabile e punitrice verso colei che ha tradito le leggi morali ed è andata incontro alla perdizione.
La stessa penna giudica un altro fragile e al tempo stesso indimenticabile personaggio : Costantino Levin. Un paranoico, scontroso idealista, solitario sognatore di un mondo diverso, alla ricerca di una pace interiore che l'alter ego (Tolstòj stesso) gli fa ritrovare attraverso la Fede e la morale cristiana.
Avrei bisogno di tempo, di mesi, di anni per riordinare le mie opinioni a proposito di quest'opera ma preferisco scrivere queste prime idee "a caldo", nelle quali sento di aver espresso come meglio ho potuto i tormenti che l'animo di Anna mi ha morbosamente trasmesso. Avrei molto altro da dire a proposito di Kitty, di Stefano Oblonsky e di tutto il piccolo mondo antico che Tolstòj ha meravigliosamente creato : ma preferisco tacere per lasciare ai lettori il desiderio di addentrarsi con grazia ed eleganza in questo quadretto lontano.
Immagino che i miei pensieri risultino inconcludenti, tuttavia non posso negare che continuo ad avere l'impressione dolorosa che Anna abbia lasciato una traccia indelebile e irrequieta sulla mia pelle, sul mio viso, come l'ultimo sguardo di chi chiede una grazia ma non la riceve.
Pensando a lei non posso fare a meno di accostarla alla meravigliosa Marinella di Fabrizio de Andrè :
Questa di Marinella è la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta
Bianco come la luna il suo cappello
come l'amore rosso il suo mantello
tu lo seguisti senza una ragione
come un ragazzo segue un aquilone
E c'era il sole e avevi gli occhi belli
lui ti baciò le labbra ed i capelli
c'era la luna e avevi gli occhi stanchi
lui pose le sue mani suoi tuoi fianchi
Furono baci e furono sorrisi
poi furono soltanto i fiordalisi
che videro con gli occhi delle stelle
fremere al vento e ai baci la tua pelle
Dicono poi che mentre ritornavi
nel fiume chissà come scivolavi
e lui che non ti volle creder morta
bussò cent'anni ancora alla tua porta
Questa è la tua canzone Marinella
che sei volata in cielo su una stella
e come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose
E come tutte le più belle cose
vivesti solo un giorno, come le rose.
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Commenti
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@ale96 grazie mille, comunque anche io ho letto il libro pur sapendo sin dall'inizio che Anna si sarebbe gettata sotto un treno...credo che sia un buon modo per far entrare il lettore sin da subito nella tragicità di questo personaggio...personalmente sono ancora angosciata da quelle pagine :(
@amarilli73 grazie anche a te e sono molto d'accordo, ho "sofferto" molto di più per Anna che per Madame Bovary nella cui morte ho visto il solo possibile sbocco della sua esistenza.
@rivendell credo che Faber guardasse la rosa da un punto di vista poco "botanico" e molto "metaforico" xD
almeno... questa è la mia modesta opinione...
ma quella contro i finali nelle recensioni dei libri è una battagia persa temo!
Per chi non ho ha letto comunque, la lettura è piacevole e talmente ricca, che sapere come va a finire, davvero non disturba, anzi forse ne accresce la tensione.
Artemisia, bella la tua recensione! :)
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C'è un gruppo di lettura su questo romanzo..se vuoi partecipare, ci siamo un po' arenati, ma farebbe piacere leggere nuove opinioni e discuterne