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Una rosa tra i ghiacci
Ho sempre apprezzato la vecchia abitudine di conservare un fiore reciso in un libro. Infatti, ogni romanzo che ho considerato prezioso ha meritato, da parte mia, un particolare fiore tra le sue pagine.
Questo immenso capolavoro di Tolstoj é il libro della rosa rossa perché la protagonista, proprio come questo fiore scarlatto, col passare del tempo non perde mai la sua bellezza e riposa nel mio immaginario, proprio come la rosa sotto il peso delle pagine...lì....in un angolo buio e remoto del cuore.
C'é una donna, dai capelli raccolti, dal portamento elegante, fasciata in un lungo abito finemente elaborato, che cammina pensierosa su e giù per un lungo corridoio di un palazzo aristocratico.
Spesso si sofferma a guardare fuori attraverso i vetri leggermente appannati delle finestre.
Sospira.
All'esterno imperversa l'inverno.....il freddo inverno di Pietroburgo. Neve e ghiaccio ricoprono tutto.
L'aria é così fredda da serrare il respiro. Lo stesso freddo lo ritroviamo nel cuore della donna.
Il suo nome é Anna Karenina.
Anna é la prigioniera di una gabbia dorata offertale da un marito che non ama.
É stufa delle convenzioni, delle apparenze, del chiacchiericcio mondano e delle ripetitive serate di gala al cospetto di una società superficiale e abietta.
Anna all'apparenza ha tutto ciò che desidera ma in realtà niente di cui ha davvero bisogno. Inaspettatamente un giorno, in stazione, fa un incontro fatale. Lui é Vronskij, l'uomo che con il suo interesse riaccende in lei una passionalità troppo a lungo repressa. Si sente rinata, desiderata e viene travolta dall'amore.
Non può rinunciarci...lo vive ostinatamente sfidando tutto e tutti. Ben presto, però, si accorgerà che questo é un amore impuro agli occhi del mondo e ne proverà vergogna.L'adulterio commesso e la nascita di una figlia illegittima non le verranno perdonati in quell'ambiente e davanti agli occhi di un lettore esterrefatto, Anna soccomberà sotto il peso schiacciante delle critiche e della colpa.
Nel romanzo,in una contrapposizione voluta da Tolstoj, si sviluppa un altra storia d'amore, quella di Kitty e Levin; questo però é l'amore senza macchia, quello convenzionale. Le differenze tra le due relazioni nella struttura e nel vissuto incrementeranno la drammaticità della vicenda facendo di Anna una vera e propria vittima sacrificale che si immolerà per ottenere il perdono dei peccati.
La penna di Tolstoj scorre morbida attraverso le pagine, racconta, sorveglia, ama, si pente, soffre, sferra colpi durissimi, poi alla fine si redime e la fede scenderà su tutto a placare cuori e animi troppo a lungo afflitti. Un romanzo che non ha bisogno di presentazioni, commenti o sottolineature.
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:-)
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