Dettagli Recensione
Per me è lo stesso
Non è un libro semplice.
E' il libro dell'assurdo, dell'alienazione, dello straniamento.
L'assurdo di Camus è, parafrasando Nicola Chiaromonte, uno stato d'animo: quello dell'uomo che pur consapevole della propria mortalità non accetta il rispetto incondizionato della vita, volta alla ricerca dell'unica felicità, quella naturale. Lo so non è semplice da capire. Ma questo è lo Straniero. Questo è Camus.
E' un testo tragico, dominato dal silenzio. Un silenzio pesante, opprimente. Carico di tensione.
Un silenzio destinato ad esplodere a causa della pressione, condannato a liberarsi drammaticamente in quattro spari. Quattro colpi di pistola che squarciano l'armonia. Rompono l'equilibrio. Colpi che riempiono il vuoto lasciato dalla quiete ormai infranta.
Proiettili di morte che trapassano la bidimensionalità della pagina per ferire il lettore, più che la vittima del romanzo. Quattro colpi secchi "che battono contro la porta della sventura".
Finisce la prima parte del romanzo e resti lì a chiederti perché Meurasult abbia sparato. Senza volontà. Come guidato dalle forze della natura, immutabile, che sembrano mandare impulsi nervosi alle sue mani. Alle sue dita. E i colpi partono. Si uccide un uomo. Si uccide la libertà. Ecco l'assurdo.
Per me è lo stesso. Meursault risponde così. Per tutto il racconto. Risponde così a Maria, la donna con cui ha un rapporto. Un sentimento che chiama amore per inerzia, soltanto se Maria lo desidera. Per lui è lo stesso.
Gli è indifferenti la morte della madre. "Oggi è morta mia madre. O forse ieri, non so". Non piange, non ama, non apre se stesso al mondo. E' lo straniero. L'estraneo. L'uomo che si aliena dal mondo.
L'uomo che si abbandona all'indifferenza, alla noia. L'uomo che sembra svuotato della volontà, ma che nello stesso tempo non puoi condannare, o forse sì.
D'altra parte la Corte lo giudica, lo condanna. Lo straniero deve essere ucciso. Deve perire l'estraneo che sembra disumano. Ecco di nuovo l'assurdo. Meursault, processato più per il non aver pianto per la morte materna che per l'aver ucciso, è destinato alla ghigliottina. Basterebbe un pentimento. Un pianto. Una dimostrazione di umanità. Ma Meursault non vuole difendersi. Non vuole fingere. Non vuole annichilire se stesso, sfumarsi, cancellarsi, per una grazia. Vuole rimanere se stesso. E allora non si difende. Non è necessario.
Seguendo questa logica implacabile, obbedendo ad una ragione che eleva l'indifferenza e l'estraneità a stile di vita, logica che aborrisce la noia soltanto, Meursault rifiuta anche Dio, la fede. E respingendo un prete erompe in un grido disperato, da animale ferito, un grido drammatico che non vuole risposta. Uno sfogo che rompe per la seconda volta il silenzio e che è la più grande affermazione della vita, seppur rassegata. E dopo lo sfogo torna il silenzio, la quiete.
Lo straniero è uno di quei libri da leggere e rileggere, capace di dominare i pensieri anche dopo la fine della lettura. Un libro in cui il non detto deve essere interpretato e che pesa sulla coscienza. Sull'essere. Con frasi brevissime, che muoiono presto per risorgere appena dopo il punto, così come l'accettazione di Meursault, Camus porta in scena l'assurdo, drammatico, sconcertante.
Per me è lo stesso. Ecco l'assurdo. Ecco lo straniero. Ecco la condanna dell'uomo.
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Commenti
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Tu, però, le recensioni continua a scriverleche sono sempre molto interessanti a utili, e spesso anche divertenti. E' vero, leggiamo generi diversi, ma chissà, potrei provare a leggere uno dei tuoi libri preferiti, così amplio le mie vedute :-). Questo di Camus l'ho letto anche se non conoscevo lo scrittore perchè era breve, 150 pagine neanche fitte, quindi ho detto "anche se non mi piace non ci perderò troppo tempo ahahah
Poi se vorrai provare con qualcosa dei miei generi preferiti avvisa; ma forse è meglio che ti dico prima io una cosa: leggo quasi esclusivamente mattoni dunque se poi non ti piace alla fine potresti non arrivare :D Cioè, io i libri con meno di 300 pagine di solito neanche li guardo...
E comunque, secondo me tu le possibilità di diventare scrittore le hai tutte. E hai anche la scuola giusta. Sei un mezzo poeta in erba :)
Chiamerei UMBI32 e gli mostrerei le tue recensioni, così, sbalordito per la tua immensa inteligenza, ti lascerà in eredità tutto e mi potrai regalare la mia agognata villa in stile rococò con quadro di Maria Antonietta nel mio studio. Che ne pensi? Serve solo il suo numero di telefono,,,,
Bravi ma proprio bravissimi siete...
@dany, visto che hai letto le avventure di Narnia voglio una recensione :)))
io ho letto solamente "la peste" di Camus; è un autore da approfondire e capire a fondo, non facile sicuramente.
Lo straniero lo leggerò appena possibile!
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