Dettagli Recensione
Troppe palle questo albero di Natale!
Questa è uno di quei classici romanzi che per un’oscura motivazione,i professori danno da leggere agli studenti durante il periodo estivo,così almeno è stato per me. Mi sono sempre domandato con quali parametri venissero scelti,durante la mia adolescenza avrei detto :”la pesantezza,dovevano farti passare la voglia di leggere”,oggi nel pieno della mia maturità direi,che tale opera dovrebbe essere un faro nella strada buia e incerta,che l’adolescente si appresta a percorrere,che è la vita,attraverso l’esperienza e le conclusioni di illuminate personalità letterarie. Dopo aver riletto oggi,questa breve opera di Hesse dico,che la motivazione giusta era quella che pensavo quando avevo 15 anni! Boccadoro è il protagonista,egli è lo strumento con il quale l’autore innesca il messaggio del suo romanzo,la continua lotta interiore,la vita del protagonista in cui egli cerca forsennatamente la verità,il piacere,lo scopo dell’esistenza,il continuo districarsi tra l’eros,l’amicizia,l’arte,l’amore,la perenne ricerca della via giusta. Boccadoro la natura ,anima libera e lussuriosa,schiava dell’emotività a cui fa da contraltare l’equilibrato e razionale Narciso lo spirito,paladino del controllo,l’unico che ne intuisce la vera natura,due estremi destinati non unirsi mai,ma bisognosi uno dell'altro per completarsi. Boccadoro nasce bellissimo,dotato di un’acuta intelligenza,trova una donna sotto ogni albero,vive di pane e amore,e per caso un giorno,si scopre pure impareggiabile artista,la vita per lui è dolce,in cui regna l’ozio,disprezza in maniera totale quel mondo fatto di operosità,di sacrificio,di sedentarietà,che lui ritiene la catena dello spirito,consapevole che la si deve sfruttare,alla ricerca unicamente del piacere personale,convinto della sua superiorità spirituale e creativa,cui non darà mai pienamente sfogo. Ma alla fine tutto gli sarà chiaro. Non ho amato questo romanzo,ho odiato l’inconcludenza del protagonista,ho odiato la sua visione del mondo che lo circondava,ho odiato in particolar modo la prosa pesante,ampollosa,eccessivamente elaborata, indigesta,ripetitiva,forse volutamente tale,per celarne la scarsità di contenuti,ho compreso il messaggio,ma non la modalità in cui mi è stato trasmesso. Liberi di crocifiggermi!
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Comunque il maestro del classico per me rimani tu! :)
Era una splendida storia che raccontava l'essere di fronte a tutte le possibilità/esperienze della vita e l'incertezza sulla propria identità, così lo ricordo, forse dovrei rileggerlo ora per scoprire se, alla mia veneranda età, possa darmi emozioni diverse...Ciao
Bella rece!
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