Dettagli Recensione

 
Le fortune e sfortune della famosa Moll Flanders
 
Le fortune e sfortune della famosa Moll Flanders 2012-05-30 16:21:11 nik87
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
nik87 Opinione inserita da nik87    30 Mag, 2012
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Un classico che non parla di classiche cose

Moll Flanders è lo pseudonimo di una famosa ladra d’Inghilterra, ma è anche quello di una gentildonna, di una moglie, di un’amante, di una baldracca, di un’incestuosa, di un’arrampicatrice sociale, di una peccatrice e di una penitente.

Questo romanzo narra la vita di una donna che incarna tutti questi attributi. Ma non lasciatevi ingannare dalle oscene espressioni che ho usato per descriverla. Non c’è niente in quello che ci racconta l’ormai saggia e anziana Moll che si avvicini anche solo minimamente all’indecenza. La protagonista ci rivela la propria vita dalla tenera età di quattro anni e quella veneranda di settanta, e l’unico elemento che tralascia in questa storia è il suo vero nome. Per una donna del XVIII secolo Moll è forse un’eccezione; caparbia, intelligente e calcolatrice cercherà per tutta la vita il benessere economico. E questo arriverà ma in cambio di una vita vissuta nella disonestà, votata al ladrocinio e all’inganno. Verso la fine dei suoi giorni Moll ripercorrerà tutta la sua vita cercando il pentimento per un’ esistenza tanto dissoluta.

Un romanzo classico che non racconta le classiche cose. C’è chi dice che Defoe l’abbia scritto per far conoscere le dure condizioni degli inglesi in quegli anni; chi per l’intento moraleggiante che fa da cornice all’opera; e chi invece parla di uno scopo prettamente economico. Non importa! Il romanzo è bello e vale davvero la pena leggerlo.

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Commenti

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Libro splendido!!Concordo con te...vale decisamente la pena leggerlo :D

30 Mag, 2012
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Non capisco cosa intendi con l'affermazione:"Un romanzo classico che non racconta le classiche cose".
In risposta ad un precedente commento
nik87
31 Mag, 2012
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Quando ho cominciato a leggerlo immaginavo già la trama: un'ingenua ragazza che si ritrovava sola in mezzo a personaggi che avrebbero cercato di ostacolarla, sottometterla e sfruttarla. Al contrario, leggendo il libro, è lei che fa di quelli che incontra le proprie pedine.
A questo proposito ero stata condizionata da un paio di libro che avevo letto anni fa e che avevano come protagoniste delle giovani donne dell'Inghilterra del XVIII secolo (Fanny è il titolo di uno di questi due libri, l'altro non mi ricordo) che rimanevano vittime di tutti coloro che incontravano. Quindi sono rimasta stupita da questo cambio di ruoli. Un fatto puramente personale.
Spero di aver risposto al tuo dubbio. Ciao
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