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Solitudine e paura...ma anche indipendenza e corag
Ho iniziato a leggere il libro per preparare l'esame di letteratura inglese...ma mai avrei pensato di rimanerne così affascinata! Affascinata da un periodo in cui bastava deciderlo e partivi senza niente, abbandonavi casa e famiglia, un rifugio sicuro, verso destinazioni e destini sconosciuti, in cui potevi essere catturato da pirati e trascinato in terre lontane come schiavo, in cui c'era ancora così tanto da scoprire, pezzi di terra di cui nessuno immaginava l'esistenza. Ma era anche un periodo oscuro dell'Inghilterra: il colonialismo!Il tema è affrontato in maniera molto furba da parte di Defoe che riesce ad attirarti nella sua trappola di belle parole ma poi ti fermi a pensare cosa c'è veramente scritto in quella pagina, il senso più profondo di una frase ben strutturata. E in questo libro ce ne sono molti di pensieri profondi, dalla schiavitù all'ossessione per i soldi. Vedere come un uomo solo sia riuscito a ricostruirsi una vita partendo fortunatamente da quello che rimase della nave, la paura con la scoperta di altri esseri viventi sull'isola, per di più cannibali, il desiderio di avvicinarli ma anche la paura di ciò che non si conosce, e nonostante tutto un'incredibile fede, speranza che anche se vacilla poi ritorna, questi dicevo sono gli ingredienti di questo libro. Leggetelo e diventerete improvvisamente più maturi e indipendenti. Per tutta la durata della lettura mi chiedevo: e se fosse successo a me? non credevo avrei avuto la stessa forza di Robinson, ma anche lo stesso personaggio non l'avrebbe mai creduto all'inizio e questo mi da un pò di conforto. L'unica cosa di cui mi pento è di averlo letto per un esame, per dovere anzicchè per piacere, ma sempre meglio di non averlo mai letto!
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