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La bellezza ed il piacere
Chi non vorrebbe avere una bellezza fuori dal comune e la possibilità di conservarla negli anni trasferendo i segni dell’ invecchiamento ad un ritratto su tela? E se questo dipinto, oltre agli effetti dell’ età sul nostro corpo, ci mostrasse anche i segni della corruzione e della decadenza morale della nostra anima come reagiremmo? Saremmo in grado di guardarlo e sostenerne il confronto? Riusciremmo a riconoscerci in lui, così diverso dall’ immagine esteriore di noi che ci regala uno specchio o che scopriamo riflessa negli occhi di chi ci guarda? Quando Dorian Gray si rende conto di aver stretto quasi inconsapevolmente un patto di questo genere col diavolo è sconvolto ma contento di poter mantenere la sua straordinaria bellezza a discapito del ritratto dipinto per lui dal suo grande amico Basil Hallward. Così, a lungo andare, a causa di un’ esistenza discinta e corrotta, davanti alla sua pessima condotta nei confronti degli altri e in seguito a diverse morti causate direttamente o indirettamente da lui, il quadro comincerà a restituirgli un’ immagine inquietante e ripugnante, con occhi cattivi, un ghigno perfido e ipocrita e le mani insanguinate. Allora Dorian sarà costretto a fare i conti con le sue colpe e con i suoi peccati e a cercare una tardiva redenzione. Con una prosa che spesso può definirsi pura poesia Oscar Wilde ci racconta una storia tanto surreale nei fatti narrati quanto altamente realistica nel suo significato. Il libro infatti evidenzia fortemente i vizi e i difetti della società inglese di fine ‘800, troppo frivola, superficiale ed egoista, in cui le apparenze contano più della sostanza e la ricerca del piacere e l’ appagamento del proprio senso estetico sembrano essere le uniche cose per cui vale la pena di affannarsi. Questi concetti sono ribaditi per lo più attraverso le parole e i comportamenti di Lord Henry Wotton, un personaggio dedito ad una vita dissoluta e che ostenta continuamente idee ciniche e amorali, che diventa una sorta di guida spirituale in negativo per Dorian Gray, in contrapposizione al pittore Basil che invece cerca ripetutamente di svegliare la coscienza morale del protagonista. Questo libro è un vero capolavoro, immortale e sempre attualissimo, in cui Wilde senza ipocrisia e senza moralismi ostenta il suo estetismo, la sua passione per il bello mettendo però il lettore in guardia: va bene amare la bellezza pur di non fermarsi a quella puramente esteriore, va bene ricercare il piacere a patto che ciò non vada a discapito degli altri.
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Commenti
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Sono assolutamente d'accordo.
Bella rece.
Ciao.
La scrittura com'è?
uno tra i miei tre preferiti in assoluto
GRANDE ENRICO!!!!
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Gran bella recensione....