Dettagli Recensione
Ritratto di un'era in parte attuale
Gli aggettivi che possono descrivere questo romanzo sono fondamentalmente due: monotono e interminabile. Sono del parere che la narrazione poteva ridursi a meno della metà del libro effettivo.
L’autore si fossilizza su alcuni concetti ed elementi e quasi in ogni capitolo li riprende quasi come se non avesse nient’altro da argomentare. Io, per natura, detesto le cose ripetitive e per tale motivo la lettura di questo libro si è rivelata davvero difficoltosa. La riflessione è necessaria in qualunque romanzo ma una riflessione-ripetizione di questo tipo la trovo fine a se stessa. La ripetitività come avrete potuto ben intuire rende infinita una storia che, estratta dal suo stile narrativo, è abbastanza interessante. Nonostante tutto mi è piaciuto il fatto che l’autore abbia fatto intendere alcune parti dell’indole umana; mi riferisco a quegli aspetti che spingono l’essere a giudicare, ad additare e a ricordare esclusivamente quegli avvenimenti e ricordi imbarazzanti o in questo caso spiacevoli nonostante i comportamenti ineccepibili di diversi anni seguenti. Non so bene per quale motivo si è spinti a sottolineare tali avvenimenti; è quasi come se tutto quello che è avvenuto in seguito non esistesse, come se il cervello di alcuni immagazzinasse solamente i ricordi tristi per riproporli e rendere più debole l’animo di chi tenta di riprendersi e rimarginare le ferite.
Risulta piacevole e molto apprezzata la predisposizione ad una riflessione sul comportamento umano.