Dettagli Recensione
Un libro da leggere con grande attenzione
Siddharta è uno di quei libri che deve essere contestualizzato (sia in termini temporali che culturali) per poter essere giudicato. Nonostante sia stato un testo icona della cultura della "beat generation", che a partire dagli anni '60, rivoluzionarono in modo sostanziale il rapporto con l'esistenza umana, Hesse lo scrisse molto prima, esattamente nel 1922, quando ha già 45 anni. Fu poi pubblicato, e diffuso, nel dopoguerra. Il rapporto con l'India (e la cultura orientale e in particolare quella buddhista e induista) deriva dal padre (che era stato missionario in India), da alcuni suoi viaggi nell'area (l'attuale Sri-Lanka e in Malaysia)e soprattutto da un'insaziabile bisogno di ricercare "una strada per la felicità". Credo che fu soprattutto questo moto interiore a farlo avvicinare all'Oriente - molto prima che lo facesse un'intera generazione negli anni '60 - alla ricerca di una pace interiore. Pace, che detto tra noi, non ottenne mai tra le sue depressioni e le sue malattie.
In questo contesto deve essere visto un libro come Siddartha che punta alla ricerca, mai doma, della conoscenza del Se' come elemento significativo che giustifica, oltre ogni esperienza, l'esistenza umana. Fu questa instancabile voglia di "ricercare" che fece diventare Siddharta un'icona di una generazione che seppe esplorare i confini più ampi (e discutibili, se volete) dell'esistenza umana.
Un libro da leggere con grande attenzione.