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Mille panorami umani
Hans Castorp si reca a trovare un cugino in sanatorio e finisce col restarvi, ammalatosi a sua volta, per 7 anni. A contatto con il microcosmo del sanatorio, vero e proprio panorama di tutte le correnti di pensiero, il suo carattere subisce un'evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia, l'amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale, senza che nessuna di queste posizioni lo converta. E in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il suo equilibrio. Scoppia la guerra nel 1914 e Hans viene strappato da questa magica e raffinata atmosfera per essere gettato sui campi di battaglia dove la sua sorte resta incerta, ma immersa in un clima di morte. E’ una metafora, della Grande Guerra, che distrugge l'atmosfera gaudente e dorata della Belle Epoque, simboleggiata dal gruppo di malati rinchiusi nel sanatorio. Lo stile di questo romanzo è lentissimo, e, se ci si lascia trasportare, diventa avvincente, quasi ipnotico: certo occorre concentrazione ed è una bella sfida, anche, ma non solo, per la lunghezza. E’ indubbiamente un romanzo che presenta innumerevoli ed elevati spunti di riflessione sul pensiero filosofico e umano. Un classico della letteratura tedesca, irrinunciabile.