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Monsieur le Comte
Camaleontico, bizzarramente e verosimilmente camaleontico; un romanzo d'avventura nato dalla penna di un maestro, un romanzo capace di coinvolgere ogni singola emozione. E' bastato questo a Dumas perché m'innamorassi di lui. A lettura compiuta posso tranquillamente inserire il conte di Montecristo tra i miei romanzi preferiti.
Marsiglia, 1815: Edmond Dantès, secondo della nave Pharaon, potrebbe diventare presto capitano della stessa, in quanto abilissimo marinaio.
Ma una tale bravura e tanta onestà umana non possono far altro che suscitare invidie e risentimenti; così Dantès, innocente e ingenuo, si ritroverà fra le insidie della (in)giustizia francese, e sarà costretto in prigione per tanti anni della sua vita, finché Dio non gli ridarà la libertà e gli concederà vendetta.
Parto dal dire che lo stile di scrittura di Alexandre Dumas è uno dei migliori che io abbia mai incontrato: lineare, chiaro, né troppo sintetico né prolisso, dialogato quanto basta e senza una virgola fuori posto; il lessico non è eccessivamente impegnativo né scontato,la lettura non cade mai in banalità o in appendici inutili. Ora, se ha questo stile perfetto aggiungiamo una dose di esilerante avventura, di oscuri intrighi e una casta vena romantica, si può immaginare quale capolavoro possa venirne fuori.
Ho potuto apprezzare ogni singola vicenda, ogni disparato sentimento, ogni vario paesaggio, perché le descrizioni che l'autore ci fornisce riguardo ogni singolo avvenimento sono precise, dettagliate e facili da comprendere; i personaggi sono vividi, pieni d'umanità e d'istinti, protagonisti indiscussi del romanzo, e questo non solo per quanto riguarda il celebre conte, ma anche per i suoi affetti, i suoi antagonisti e gli altri personaggi secondari.
Le ambientazioni delle vicende sono davvero realistiche, un punto enorme a favore dell'autore che dimostra così anche di conoscere in modo eccellente i luoghi che non appartengono alla sua patria (i benefici del viaggiare molto) ma di cui conosce usi e costumi. Così, in un romanzo che doveva presentarsi in uno sfondo prettamente francese, ritroviamo la bella Roma italiana, cibi orientali e tanti altri luoghi descritti con perizia e affidabilità.
Non saprei davvero cosa chiedere di più ad un libro.
Ciò che ho potuto scrivere non è che la minima considerazione riguardo ai meriti di questo testo; ad ultimo, aggiungo soltanto che Il Conte di montecristo, con la sua dolcezza, la sua bontà, ma anche con il suo cuore duro e con le sue fredde ricchezze, mi ha estremamente commosso, adirato, fatto battere il cuore e tenuta col fiato sospeso fino alla fine.
E se non l'avete fatto, questo è il mio unico consiglio: leggetelo, leggetelo, leggetelo!
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Commenti
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Assolutamente da leggere...
DEVO LEGGERLO, Ce l'ho in WL da tempo, ma credo che la tua rece mi abbia dato la GIUSTA SPINTA!!!
Sai, l'ho letto a 16 anni! Non è un libro decisivo per un amante dei classici, grande o piccolo che sia? :)
E quanta passione!! :) complimenti!
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