Dettagli Recensione
Una strana sensazione addosso
Si, è proprio una strana sensazione che lasciano addosso le pagine di questo libro dopo averle lette...Perchè in questo famoso racconto di Kafka, traspare il rapporto che l' autore stesso aveva con la propria famiglia e soprattutto con il padre,il quale con la sua totale autorità paterna influisce ed ostacola la libertà del figlio e non permette la realizzazione del proprio io personale.
La metafora dell’insetto volutamente introdotta per rendere il racconto più gotico e scabroso, quasi viscido e nauseante, rappresenta infatti la totale dipendenza dalla famiglia a costo dell’assoluta negazione della propria stessa libertà. In questo caso, la famiglia è intesa come un vero e proprio branco che tramite il vincolo biologico soffoca l’individuo, stringendolo in una morsa di sentimenti contrastanti. Ma che allo stesso tempo, l’uomo senza relazioni e senza rapporti significativi è, secondo il parere di Kafka, solo un animale.
Il lettore s’identifica da subito con il protagonista e ne prova compassione e tenerezza, sin dai primi istanti quando nel tentativo di alzarsi dal letto, il protagonista Gregor, agita invano per aria le sue piccole zampette.
La lettura del racconto è semplice, immediata, scorrevole e di facile comprensione grazie ad un linguaggio semplice, essenziale e molto preciso nel descrivere l’anatomia dell’insetto. L’emozioni che traspaiono durante la lettura sono:la totale alienazione alla realtà e l'incapaicità di credere che sia possibile una cosa simile,poi il disagio, lo stupore profondo, l’ammirazione verso Gregor e il suo coraggio nell’accettare il suo nuovo aspetto.