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Anna Karenina
 
Anna Karenina 2011-09-18 17:32:02 faye valentine
Voto medio 
 
2.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    18 Settembre, 2011
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..tre mesi in analisi!

Premessa: adoro Fedor Dostoevskij. L'amore per lui mi ha portata ad avvicinarmi alla letteratura russa, a leggere svariate opere, ma mai nulla dell'altro Grande: Tolstoj.
Ho scelto Anna Karenina e questa è la mia recensione.
Il romanzo inizia in modo abbastanza interessante: gli intrecci amorosi tra Lévin, Kitty e Vronskij sono capaci di tenere il livello di attenzione decisamente alto e di agevolare una lettura frequente e rapida. Ma man mano che la storia entra nel vivo (..e finalmente fa la comparsa la nostra eroina, Anna!), comincia a perdere in smalto e corpo. Tolstoj fa sua la tipica "lentezza narrativa" russa e la esaspera all'inverosimile, soffermandosi su dettagli poco consistenti che, da una parte ci delineano ogni minimo aspetto della società del tempo (e possono sembrare perfino utili: illusione iniziale!!), ma dall'altra, a mio parere, tolgono vigore alla vicenda e penalizzano il ritmo narrativo.
Ma veniamo ai personaggi; non nasconderò le mie preferenze: Vronskij, Kitty e Aleksjéj Aleksàndrovic'. Vronskij mi è piaciuto fin dall'inizio e devo dire che Tolstoj ha saputo creare un personaggio che, pur prendendo poca parte all'azione, viene delineato in modo chiaro e completo. Ho apprezzato molto la sua coerenza.
Anche del suo rivale, Aleksjéj Aleksàndrovic', sappiamo poco (sempre in relazione alle 1200 pagine): nonostante sia onnipresente nelle chiacchiere della società, lo vediamo come un personaggio “di passaggio” tra un’azione di Anna e l’altra. Ma anche in lui ho trovato una compostezza e una coerenza che me lo hanno fatto amare molto.
Kitty, invece, è un personaggio decisamente più complesso, che subisce una forte evoluzione nel corso del romanzo e proprio per questo aspetto mi è entrata particolarmente nel cuore: è un personaggio in continuo divenire, a seconda degli eventi, con il quale ho trovato anche qualche momento di identificazione.
Per quanto riguarda la protagonista, invece, forse sono l’unica persona su cui non è stata capace di esercitare il suo fascino magnetico: non l’ho trovata nulla di che, anzi, perfino un po’ spocchiosa in alcune parti, decisamente non condivisibili molti dei suoi pensieri ed atteggiamenti e in alcuni frangenti l’ho sinceramente compatita. Il paragone con la sua quasi contemporanea Madame Bovary è sorto spontaneo: ho amaramente rimpianto i momenti in cui leggevo di Emma, mentre mi trovavo tra le mani le vicende di Anna!
Il secondo grande protagonista, Lévin, inizialmente mi ha attirata, ma man mano che il discorso sulla campagna e tutti gli annessi e connessi veniva approfondito (e nel contempo lui stesso diventava l’uomo più paranoico dell’universo!), il mio interesse per lui è inesorabilmente scemato, finendo per trasformarsi in ilarità: mi è sembrato talmente esagerato in alcune sue elucubrazioni da suscitare una risata.
Tutto sommato non è un brutto libro: secondo il mio modesto parere, a differenza di altri romanzi di mole simile, le 1200 pagine si sentono tutte!! L'ho letto in tre mesi e non è da me. La sua fortuna forse sta nell’alternare tematiche di approfondimento sociale a tematiche frivole (in alcuni punti mi ha ricordato quasi una soap opera…), quindi il mio interesse ha avuto un andamento diciamo sinusoidale… (ovviamente i picchi più alti sono stati per le tematiche frivole!).
Sono rimasta un po' delusa dalla mancanza di pathos in alcune situazioni: ho trovato solo i capitoli finali davvero toccanti e angoscianti, ma il resto della narrazione piuttosto "capriccioso", passatemi questo termine.
Dopo averlo terminato e averci riflettuto un bel po’ sopra, sono giunta alla conclusione che probabilmente avrei dovuto leggerlo prima, per una questione di mera anagrafe, per apprezzarne pienamente i contenuti. Magari in età adolescenziale le vicissitudini affrontate dai vari personaggi mi avrebbero appassionata maggiormente. Un effetto positivo però lo ha avuto: la disapprovazione per le continue paturnie di Lévin mi ha decisamente fatto riflettere e portato ad eliminare qualche piccola paranoia che ogni tanto mi faccio anch’io.
Terapeutico, quindi.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
niente in particolare, vivrete bene anche senza leggerlo!
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Commenti

22 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2 3
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...e cosi mia cara... ce l'hai fatta!!!

grande e sincera rece!!!
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faye valentine
18 Settembre, 2011
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non hai idea di quante cose avessi in mente da scrivere!! poi, appena messe le mani sulla tastiera: buio!!!
a dir la verità avrei anche una versione un po' comica della recensione... magari più avanti la scriverò ;)) non volevo calcare troppo la mano!! :D
non sono soddisfatta di ciò che ho scritto, ma ho dovuto tagliare per necessità: ci sarebbe tantissimo da dire!!
comunque ti ringrazio! :**
In risposta ad un precedente commento
gio gio 2
18 Settembre, 2011
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fallo, fallo!!! ti prego, adoro la tua ironia, lo sai!!!

e non mi stanco mai di leggerti!!!**
In risposta ad un precedente commento
faye valentine
18 Settembre, 2011
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ora devo andare ma appena ho un momento buono...magari la metto qui sotto in commento ;)

grazie per la fiducia :** IDEM!!!
a me è piaciuta un sacco già questa, figuriamoci la versione comica :))) brava qtwin!sia per la recensione sia per essere arrivata all'ultima pagina :)) aspetto con ansia...hihi
Pensa a me è tutto il contrario, amo Tolstoj, faccio fatica a leggere Dostoevskij.
complimenti faye!
recensione molto sentita e fuori dai soliti schemi: analitica e sincera
In risposta ad un precedente commento
faye valentine
19 Settembre, 2011
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è stato un percorso duro!!! Grazie cara!! ;)
In risposta ad un precedente commento
faye valentine
19 Settembre, 2011
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:))) il mondo è bello perché è vario :))
In risposta ad un precedente commento
faye valentine
19 Settembre, 2011
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Grazie Silvia :) :)
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