Dettagli Recensione
Mattone Copperfield
Come dovrebbe essere un’opera che alla sua uscita in volumetti periodici ha venduto centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo,con un successo editoriale senza precedenti,che dura e continua a essere pubblicata e letta da un secolo e mezzo,con un titolo e un autore universalmente celebri? Dovrebbe,dico dovrebbe essere un capolavoro.Questo assolutamente non lo è! Fondamentalmente questa è un’opera autobiografica,dove dietro i protagonisti del romanzo si celano le figure che in maniera negativa e positiva hanno determinato il destino e probabilmente il successo del caro Dickens.Sembra piuttosto di un’autobiografia un’autocelebrazione della vita dello scrittore inglese,di un’esistenza brevemente drammatica,senza grossi sconvolgimenti,segnata da morti premature,e da situazioni propizie e fortunate,da un successo arrivato su un piatto d’argento. Complessivamente noiosa,piatta,come potrebbe essere la vita di chiunque non si fosse chiamato Dickens. Insomma,povero caro David bambino,odiato e perseguitato senza ragione,gettato nella melmosa società operaia della Londra industriale del IXX sec.,non era il tuo posto,non dovevi stare lì perché tu eri l’eletto,tu a differenza degli altri poveri miserabili hai la zietta ricca,che neanche sai come si chiama. Basta bussare alla porta della sconosciuta zia Betsey ,ed ecco che la vita cambia,disseminata da petali di rosa,dove osservi distaccato i pezzi di un puzzle poggiati su una scenografia buia e asettica,gli avvenimenti più o meno insignificanti di un’esistenza non straordinaria,a parte il successo editoriale. Nel corso nella nostra vita tutti ci imbattiamo in un Traddles,in un Micawber ,in un sig. Murdstone,in una Peggoty,in una Dora,in un Uriah e se abbiamo fortuna anche in un’Agnes,ma nella vita non ci accontentiamo di catalogarli come buoni,cattivi,altruisti,eroici ecc.,cerchiamo anche di sondarli,analizzarli,capire le radici delle persone che condividono con noi la nostra esistenza,quello che Dickens non fà ,essi sono così e basta,non hanno una matrice. Dimenticatevi quindi affreschi,colpi di scena(qualcosa, ma prevedibile),scene commoventi,ricerche introspettive,denunce sociali,violenza ,miseria,qui non ci sta’ niente,ma proprio niente,solo tante figure anonime e insipide a fare da cornice al buon David. L’unico elemento che merita indiscutibilmente una lode è la straordinaria capacità narrativa dell’autore,notevole per l’epoca della stesura,e che probabilmente ne ha determinato il grande successo. Ma questo non basta. Dickens avrà mai letto Hugo?Flaubert?Scott?Voltaire?..........
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Commenti
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Un'ottima recensione. Complimenti.
P.S. Sei pronto adesso a leggere Baudolino? :)))
cmq ottima recensione, i pareri netti e decisi sono quelli più utili ;)
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Io non l'ho mai letto. E mi sa proprio che grazie a te, per il momento eviterò! :))