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La libertà di stampa
TUTTI I LIBRI SONO BELLI, MA ALCUNI SONO PIU' BELLI DEGLI ALTRI.
Novembre 1943 - Febbraio 1944; siamo nel bel mezzo del periodo totalitario ed Orwell continua a “ribellarsi”. Una pistola non è più letale di un libro di Orwell, non lo è affatto. Avrei paura di un'intelligenza simile. Così razionale, così sistematica, così forte. E' questo che amo di Orwell: parla sempre con cognizione di causa, perchè Lui conosce davvero ciò che significa vivere nella povertà (la sua biografia ce lo conferma), sa quali sono i rischi e i pericoli dell'esistenza che porta avanti.
“Animal Farm” è l'ennesimo tentativo di mettere in scena una realtà che purtroppo è esistita, tramutata però sottoforma di una favola, in cui ogni animale ha il suo corrispettivo concreto nel goverto totalitario, più che altro staliniano. Infatti, se si prende il libro come un semplice racconto di una fattoria, “La fattoria degli animali” appunto, può apparire troppp surreale, fantastico, quasi banale, ma se invece viene considerato per quel che è il fine della favola, allora assume le sue forme più sinuose.
Alfieri non sbagliava quando diceva che l'eroe, anche il più coraggioso e credibile, inevitabilmente diventa corrotto, perchè o per la fama di potere, o per altre circostanze, quali la società gli presenta, egli cambia, non è più l'eroe di sempre. I maiali sono gli eroi in questione, che hanno liberato la fattoria dall'uomo (La fattoria padronale), il quale trattava gli animali per quel che erano, bestie e nient'altro, con la speranza di trasformare la vita di tutti gli altri quadrupedi e non in una vera e propria “esistenza umana”.
Eccezionale, come sempre, è l'inserto “La libertà di stampa” scritto da Orwell stesso, che è paragonabile (da un punto di vista letterario) a quello storico-politico pubblicato anche in 1984.
Adoro le argomentazioni di Orwell, poiché sono così logiche, così lineari, così concrete.
“Se libertà vuol dire veramente qualcosa, significa il diritto di dire alla gente quello che che la gente non vuol sentire”. Questo è il riassunto dell'ultima parte di “Animal Farm”, che va letta con attenzione e con la consapevolezza che nulla è stato inventato.
Ps. George, mi vuoi sposare?
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Commenti
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Intanto tu inizia a pensare al regalo! :))
@Marcello: grazie!
Almeno è positivo o negativo? I particolari a dopo :)
Brava Darky! ;)
per il momento mi sto godendo la favola in se, poi alla fine se avrò voglia ne farò davvero il paragone con lo stanlinismo...ora voglio evadere con la testa....
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se accetta la proposta di matrominio...
posso farti da testimone???