Dettagli Recensione
I am vertical
Non è un romanzo letterario, per quanto insensata sia la definizione. E' un romanzo di distruzione, di annientamento, un umile strumento di tortura (il valore letterario, sinceramente, non è dei più alti) per verificare la propria adeguatezza alla vita. Come disse Camus di Meursault, lui venne ucciso perché non recitava la parte. Per Sylvia non è poi così diverso. E' certamente autobiografico, risultato di uno sfogo psicanalitico che non porterà però il giovane poeta alla guarigione, ma alla morte. Compararlo ad un romanzo di formazione come "Il giovane Holden" è indubbiamente sbagliato, perché risultano netti nell'opposizione della vicenda stessa, Esther nella rassegnazione (anche se il romanzo finisce effettivamente bene) e Holden in un nuovo inizio. Ma per capire Sylvia Plath è necessario leggere le sue poesie; metto in primo piano la raccolta Ariel, poesie forti (e forzate), dalla genesi sofferta e incompresa. Questo, che in fondo non è che un romanzetto, non reca giustizia ad un poeta di grande talento e cultura come Sylvia, unico (inoltre) poeta e scrittore in lingua inglese che amo.
Indicazioni utili
- sì
- no