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Gli occhiali
Parlare del capolavoro di Flaubert è eccitante quanto difficile, perché raramente si raggiunge la completezza. Partendo dai personaggi, non vediamo che Emma; gli altri non sono che deformazioni della sua mente. Flaubert le costruisce una persona, una fisicità, Emma è frutto di un parto sofferto. Gli uomini, invece, sono macchie romanzate e l'unico modo per raggiungerli è un tentativo di analisi attraverso le deformazioni di Emma. Ma ancor più sono deviazioni e fraintendimendi: Emma non intraprenderà neppure il più piccolo tentativo di conoscenza autentica delle persone che la circondano, perché tutto il suo reale è trasferito in una dimensione trasfigurata e romanzata, da cui escono personaggi, non persone, e topoi, non sguardi. Emma smise di amare Charles quando la maschera cominciava a stargli stretta (o strargli larga), la stessa cosa per Léon. Che cos'è dunque il bovarismo? In "Madame Bovary" assistiamo solo alla sua caduta, o forse, alla sua presa di posizione. Il bovarismo allo stadio primitivo non è che un sano romanticismo, ma Flaubert supera immediatamente questa posizione. Il bovarista moderno è l'inetto, il nichilista, l'assurdo, bovarista è il positivista, il modernista. Flaubert ha, insomma, svelato il contemporaneo.
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Brava, mi piace la tua analisi.