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Merveilleux!
“Sono già oggi trascorsi trecentoquarantotto anni sei mesi e diciannove giorni da che i parigini si svegliarono al frastuono di tutte le campane che suonavano a distesa nella tripla cerchia della Citè, dell’Universitè e dell’intera città. Il 6 gennaio 1482 non è però un giorno che la storia ricordi…”
L’autore ci introduce così nella Francia del ‘400 e dopo un’ampia digressione comincia ad introdurre i personaggi principali e a tessere la trama del romanzo.
L’arcidiacono di Notre-Dame, Claude Frollo, si innamora della celebre danzatrice zingara Esmeralda. Incarica perciò il grottesco campanaro della cattedrale, il gobbo Quasimodo, di rapirla.
Victor Hugo è stato spesso criticato per i suoi eccessi, non solo nel suo modo di vivere ma anche nel suo modo di scrivere. E’ ben noto il suo uso di ampie digressioni storiche, descrittive che procedono per elenchi che sembrano a volte interminabili.
Tuttavia egli rimane maestro indiscusso nella caratterizzazione dei personaggi, la cui psicologia così complessa li porta a vivere passioni talmente intense da coinvolgere il lettore in un vortice di emozioni. Per chi è tanto perseverante da superare la prima barriera che può essere di noia, tedio, si troverà calato in una atmosfera così magica, in un mondo che se da un lato sembra lontanissimo dalla nostra realtà, dall’altro sembra così reale, tangibile. Un coinvolgimento che lo scrittore francese è abilissimo a creare in tutte le sue opere.
Il suo periodare, il suo stile mi hanno affascinata oltre alla bellezza e alla tragicità ( elementi che spesso convivono strettamente in Hugo) della storia narrata.
Quando si arriva al termine della lettura, questo libro non può essere considerato come una cosa a se stante ma lascia qualcosa di sé nel cuore di chi l’ha letto. Almeno per me è stato così e non posso che consigliarne a tutti la lettura.
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