Dettagli Recensione
Maestro, perdonatemi se ardisco ...
Lo so Maestro,
sono un "camice bianco", un "zirutja movie" e dovrei pensare ai fatti miei.
Avete ragione da vendere ma, vedete, mia madre è nata e vissuta a lungo a Vladivostok (Russia che non conta, so anche questo), e fin da quando ero un fantolino mi leggeva le vostre opere nella vostra lingua.
Diceva che così mi abituavo alla sonorità della pronuncia.
E questo vostro capolavoro, non conosco parola più grande, l'ho poi riletto. Da solo.
Shine, Maestro!
Che cosa significa? Be', è intraducibile in russo e anche, sì, anche in italiano.
Vuol dire eccezionale, qualcosa che va oltre, insomma, il non plus ultra.
Quante lingue ho scomodato, Maestro, per definire una sola parola: Genio.
Myskin, la sua ingenua purezza, il fiato che si vede quando parla...perché voi lo avete disegnato anche se non sapevate disegnare. E come si infiamma ed accende quando l'inarrivabile Nastas'ja è con lui...
La descrizione della "febbre cerebrale" che noi che abbiamo terminato gli studi di Medicina sappiamo (ma che sappiamo?) chiamarsi epilessia.
La solitudine, Maestro, la tristezza e lo squallore del rapido secondo che intercorre fra l'attesa di vederla ed il sembiante.
Io non lo so, per me Myskin ha un volto...e non è il volto pallido e sofferente che gli editori danno ai ritratti in copertina.
E' il vostro volto, Maestro.
Voi studiavate Medicina, ricordo.
Non l'avete terminata.
Ma sapete che vi dico?
Non vi siete perso nulla, credetemi.
Noi tentiamo di salvare la vita...voi, Maestro, semplicemente, la donate.
Salutatemi Kafka là dove siete ora, Maestro.
Sono sicuro che anche a lui farà un pocolino di piacere sapere che un misero cerusico non ha parole tranne una.
Grazie.
Jan
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Commenti
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io questo libro non l'ho mica capito molto, mi piacerebe discuterlo, ho finito dopo 3 mesi dall'inizio e le dico che mi ha fatto una tristezza infinita....
la regressione del principe e la sua non capacità di affrotare il futuro... molti hanno paragonato il principe a Cristo.... ma io non vedo moltesomigliaze...
Aglaja : Myskin= Myskin : Nastasja, cioè il principe si trova tra due fuochi: salvare se stesso o salvare nastasja. dopo il confronto tra le due donne, è spiazzato dal fatto che per la prima volta nel romanzo si trova di fronte ad una scelta da affrontare nel giro di qualche secondo, e alla quale il cuore non può dare una risposta. quando Aglaja è sulla porta, in procinto di andarsene, già ha capito che il principe non l'avrebbe scelta perché le stesse caratteristiche che l'avevano portata ad ammirare il "cavaliere povero" sono quelle che guideranno la scelta del principe verso l'altra donna. lo stesso principe cade vittima della circostanze, quindi alla fine ancora una volta non può fare una scelta (e forse è questo che Fedor voleva dirci) tra l'amore come sentimento egoista o come emozione compassionevole. cioè il principe si chiede se sia giusto seguire l'amore della sua vita oppure avere compassione di chi ha bisogno di lui. e lui stesso decide inconsapevolemente di rimanere con Nastasja, perché a detta sua si è astenuto dal seguire Aglaja solo per prestare aiuto al mancamento di Nastasja. quindi lui ancora una volta è andato là dove c'era bisogno, anteponendo questa scelta alla sua necessità di aiuto, che solo Aglaja avrebbe potuto dargli. e allora sicuramente il principe dimostra grande bontà e nobiltà nel compiere questo gesto, ma a che prezzo! ne valeva veramente la pena? se neanche Dostoevskji è riuscito a rispondere a questa domanda, non vedo come possa farlo io :)
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Io amo Dostoevskij!!!