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Il giro di vite
 
Il giro di vite 2010-12-08 14:48:59 gio gio 2
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
gio gio 2 Opinione inserita da gio gio 2    08 Dicembre, 2010
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vedo e non vedo...

Henry James mette in scena in modo al quanto teatrale una storia di fantasmi intrecciata con la mente di due bambini,Miles e Flora,dotati un'intelligenza,di una grazia e una bellezza incantevole.L'istutrice,che dovrà prendersi pienamente cura di essi, ipnotizzata dal loro fascino a dai loro modi squisiti ha l'impressione di vivere in favola che presto si frantuma trasformandosi in un vero e proprio incubo ossessivo quando comincia a vedere delle apparizioni,in parte combattuta ed in parte certa che anche i due angioletti siano in grado di vedere le due spettrali figure: l'ex istitruce,misteriosamente morta e un altro un uomo,morto anch'esso in circostanze poco chiare,una pesona viscida che lavorava per lo zio dei due fanciulli.
Attraverso la governante verrà presto a conoscenza della relazione amorosa che i due avena instaurato.
Le apparizioni dei due fantasmi sono spesso ritagliate in una finestra che potrebbe rappesentare un palcoscenico al quale la protagonista assiste come ad orrifica opera teatrale mettendo in dubbio l'innocenza delle sue amate creature che, di fronte ad essa ,fingono di non vedere.
La narrazione di questa conturbante e misteriosa vicenda ci cattura per la sua ambiguità, ci porta a mettere in dubbio ogni cosa e persino ogni apparizione.
Un'opera che,a mio avviso,piu' che spaventare il lettore lo conduce verso un attenta analisi dei dialoghi,gli atteggiamenti e anche le piu' piccole sfumature che riesce a cogliere nei personaggi.
Un viaggio psicologico nella mente dell'istitutrice e nell'ambiguità di Miles e Flora. che nella loro stupefacente astuzia, e nello strano esasperato angelico alone che li circonda ci appaiono degli esseri irraggiungibili per questo piu' temibili e paurosi. Dunque,non ci fermiamo solo al mistero ma li poniamo su un gradino superiore,come l'istiturice stessa, e soprattutto la governante che,in cuor suo,nega a se stessa ogni cosa,pur ponendosi in atteggiamente di solidarietà ed alleanza nei confronti dell'istitutrice.Vediamo le loro mentri come qualcosa che va al di là della nostra concezione e non riusciamo ad attribuire loro un'identità morale e psicologica precisa.
La protagonista sembra quasi porsi in una posizione di predominio o riscatto,non solo verso loro,dai quali si sente tradita, ma anche verso il fantasma della vecchia istitutrice,Jessel,che rappresenta per lei la figura dell'antagonista;l'ostinata determinazione a voler dimostare il massimo di stessa di fronte al "signore",lo zio dei due fanciulli,ipnotizzata anche da esso.
Sicuramente un'opera audace,una storia del mistero alternativa e talmente ricca di ambiguità che,pur dopo averla terminata,ci induce a porci la domanda: a cosa abbiamo realmente assistito?

Chi mi ha fatto piu' paura?Indubbiamente i due "angioletti".

P.S.:Grazie a Indi che,con la sua bella recensione,mi ha fatto conoscere questa sorprendente opera intrigante!

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