Dettagli Recensione
L'isola dei famosi
1) A parte il fatto di aver cambiato il titolo da 10 piccoli negri (e' e rimane cosi' nel libro, si parla di negri) in 10 piccoli indiani (dell'India o dell'America? nel secondo caso non sta bene dire neppure indiani, si dice Native Americans), tipica pruderie da politically correct...,
2) a parte lo spessore psicologico striminzito di dieci personaggi che sono dieci maschere sempre uguali e prevedibili (il militare che pensa e agisce da militare, la vecchia puritana che pensa e agisce da vecchia puritana, il giovane bello e viveur che.... indovina.... pensa e agisce da giovane bello e viveur, e cosi via ; sembra una commedia di Goldoni, con Arlecchino e Colombina)
3) a parte l'assoluta lontananza dal reale e non verosimiglianza dell'ambiente e dei fatti... ma vi pare che uno convince 10 persone, di cui sa vita morte e miracoli, ad andare su un'isola, e poi.... non dico altro per non svelare la trama
4) a parte le situazioni grottesche degne di un flm dei fratelli Coehn, dove i protagonisti nonostante muoiano ad uno ad uno, continuano a dissertare con distacco, senza mai rinunciare al te' delle cinque....
A parte tutto cio', questo romanzo viene considerato ''IL GIALLO'' per antonomasia! Se questo e' ''il giallo'', io sono un pellerossa.
Scusate, vado a guardarmi un telefilm del Tenente Colombo, che e' meglio.....
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Commenti
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Certamente non sono un appassionato di Agatha Christie, ma ho letto sue opere migliori di questa, che, ripeto, mi sembra letteratura per ragazzi.
Beh, se non litighiamo un po', che due palle ci facciamo in questo sito.....
Scherzi a parte, "dieci piccoli indiani" è solo una pessima traduzione italiana..
In america è sempre stato "Ten little niggers" o "E alla fine non rimase nessuno..." più politicamente corretto.
Io ho letto tutto di agatha christie e devo dire che questo, insieme a "Omicidio sull'Orient-express" e "Poirot e i Quattro", è decisamente il meglio della sua produzione.
Detto questo, mi trovo concorde sulla pochezza della traduzione, davvero imbarazzante!! per quanto riguarda invece lo stile della Christie, devo associare il mio pensiero a quello di piero: è risaputo che la signora del giallo crea una serie di personaggi stereotipati con i quali non s'instaura nessune legame empatico, caratterizzati sommariamente per luoghi comuni. Essendo così, o si accetta questa "leggerezza", o non si legge la Christie. Io definisco i suoi romanzi gialli come "emozioni economiche", nel senso che, pur non prospettandoci una trama profonda e coinvolgente a livello sentimentale, ci danno quel "brividino lungo la schiena" che dovrebbe essere tipico della letteratura gialla e che si sta un po' perdendo in quella a noi contemporanea... Non voglio assolutamente che da questo mio commento passi una connotazione negativa: per me non si tratta di letteratura di serie B, è semplicemente narrazione finalizzata ad un unico scopo e con un'univoca chiave di lettura.
Concordo con paolo nel mettere un po' di pepe ogni tanto... e poi è così bello confrontare le proprie idee con quelle degli altri!!! :)
ciao, faye
E sono anche d'accordo con faye. E sottolineo che grazie a lei per la prima volta leggiamo una recensione in un commento invece che in una scheda. :)))
:)))))))
bricconcelli!!
A presto, faye
:)))
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