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Narciso e Boccadoro
 
Narciso e Boccadoro 2010-07-27 18:00:03 faye valentine
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
1.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
3.0
faye valentine Opinione inserita da faye valentine    27 Luglio, 2010
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Storia di un'amicizia

Un libro e un autore a parer mio sopravvalutati da generazioni. Ritengo il romanzo infatti intriso di filosofia spicciola che abbaglia a prima vista, ma non lascia alcunchè al lettore: nessuna ricchezza intellettuale tantomeno spirituale. Trovo il filosofare di Hesse fine a se stesso, una sorta di sofisma che può andare bene per allungare il brodo e far procedere la storia verso le pieghe volute dall'autore, ma nulla di più. A me personalmente non ha offerto nessun insegnamento, non mi ha fatto pensare, non ha dato quel "quid" in più che ci si aspetterebbe da un romanzo di questo calibro. Inoltre, durante la lettura ho avuto la costante sensazione di già-letto e già-sentito pur non avendo mai letto nulla di simile. Non intendo dire che non sia un buon libro o che sia scritto male, intendo dire che non è il capolavoro assoluto che tanta fama ci porterebbe facilmente pensare. Preferisco astrarlo dalle componenti pseudo-filosofiche, forse snaturandolo, per considerarlo sotto una luce più semplicistica e rinnovata come la semplice storia dell'amicizia tra due ragazzi molto diversi tra loro che attraversano notevoli peripezie. Questa sola chiave di lettura mi può permettere di trovarlo interessante e a tratti anche moderno. Comunque lo consiglio ai soli aficionados dell'autore.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
esclusivamente Hesse
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181
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Commenti

13 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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27 Luglio, 2010
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Aspettavo con ansia questa recensione e devo dire che non ha deluso le attese.
Brava faye!
wow.. ho un fan!!! :))
grazie caro!!
a presto
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gracy
28 Luglio, 2010
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Ho il libro nella mia biblioteca, mi avete incuriosito tanto, spero di leggerlo in autunno!!!
Aspetto la tua recensione gracy!! ..magari me lo farai rivalutare :)
ciao!
non ho letto questo libro ma sono profondamente d'accordo con le parole con cui descrivi Hesse. Anch'io lo trovo indigesto ed ecumenico oltre l'umana decenza. Tutto quello che ho letto di Hesse mi sembra la filosofia spiegata a un criceto. Grazie della conferma: continuerò a non leggerlo.
Innanzitutto, desidero ringraziare l’opinionista autrice della recensione “Storia di un’amicizia” per aver arricchito la scheda su “Narciso e Boccadoro” ed aver offerto, così, uno sguardo più ampio e composito sul romanzo di Hesse. Grazie!! Al contempo, tale circostanza mi suggerisce di motivare più in profondità il mio pensiero su “Narciso e Boccadoro”, opera cui sono debitrice di molte suggestioni e di numerosi spunti di riflessione. Premetto che ad ammaliarmi non è stato il prestigio dell’autore o l’inclusione dell’opera tra i classici della letteratura mondiale... nulla di tutto questo! In realtà, è difficile dire quale particolare ingrediente possa sortire l’effetto di elevare il pensiero ed edificare lo spirito; sarebbe superfluo, poi, precisare che non si tratta di elementi della trama, quali il vagabondaggio di Boccadoro - l’artista che trova nella perenne inquietudine dell’essere l’inesausta fecondità del proprio genio creativo - e le sue avventure amorose. Al contrario, sono convinta che il mio fascino per “Narciso e Boccadoro” scaturisca da tutto ciò che non è narrazione in senso stretto e che, per questo, riconosco essere prettamente soggettivo. Penso, così, all’abnegazione di Narciso, “il giovane dal greco elegante” che rinuncia al conforto della presenza fisica dell’amico Boccadoro, purché questi segua la propria indole e realizzi in pieno, così, le proprie potenzialità; penso all’infinita bellezza di ogni sussulto del creato, che Boccadoro non manca mai di cogliere, benché la natura gli si riveli sovente ostile; penso al sentimento di intima, autentica gratitudine che sempre anima Boccadoro al pensiero dell’amico Narciso; penso, ancora, alla differente modalità di dar forma al proprio pensiero ricorrendo, rispettivamente, agli enunciati verbali (come suol fare Narciso) ed all’espressione artistica (cioè in stile Boccadoro); penso allo sforzo, costante nel personaggio di Boccadoro, di concepire l’identità come punto d’equilibrio tra estremità opposte; mi commuove, infine, quel sentimento oserei dire di “religione naturale” che dischiude all’artista geniale e stravagante la comprensione del tocco dell’Artefice divino nelle meraviglie del mondo e nella profondità dell’animo umano.
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faye valentine
06 Settembre, 2010
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splendida similitudine Davide!! ;)
grazie per il commento!
ciao!
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faye valentine
06 Settembre, 2010
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Grazie a te per aver ampliato ulteriormente il tuo commento, anche se non la vediamo allo stesso modo, apprezzo sempre il confronto!!
saluti, faye
In risposta ad un precedente commento

01 Marzo, 2011
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Cara Faye, il mondo è bello perché vario. Io adoro il genio di Hesse.
Questo, per me, è un libro che solo Steinbeck ha saputo definire con una sola parola:"Marvellous"!Detto all'americana, sai, con quella "a" che si apre all'inverosimile.Ma questo è il tuo punto di vista e come tale lo rispetto.
Grazie, Jan!
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