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provvisorio
Puo' sembrare sopravvalutato oggi, ma nel 1922 quando fu scritto, certamente fu un lampo nel cielo. Col dominio inglese delle indie, nell'800 viene istituita ad Oxford la prima cattedra di filosofia orientale. Tra le varie cose, si insegna la filosofia buddista. La Blavansky e la Teosofia faranno molto per la diffusione di questi concetti nella cultura ottocentesca e di inizio 900. Molti autori romantici, e postromantici ne sono influenzati. In un mondo dove l'unica forma di spiritualita' offerta era quella proposta dalla Chiesa, chiaramente molti trovarono in questo libro una palestra spirituale inedita e attraente. La fede secondo il buddismo non e' dogma, ma spirito di ricerca. E la vita del protagonista del libro e' una continua ricerca. Peccato che rifiuti di avere un maestro, di seguire un insegnamento (lascia l'amico che segue il Gautama). Qui e' piu' new age che buddista, il buddismo e' relazione maestro-discepolo. Libro da portare con se' quando andate ad un concerto di Joe Cocker col maggiolone colorato: potrete leggiucchiarlo qua e la' tra uno spinello e una lattina di birra. Per fortuna ci sono testi di livello spirituale ben piu' alti, ma quei volumi non entrano nel bagagliaio del maggiolone, e' troppo stretto...
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