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LA COSCIENZA DI ZENO
Con questo testo del 1923, Svevo si avvicina al mondo della psicoanalisi freudiana;egli la accetta come tecnica di conoscenza,ma la respinge come terapia medica.
L'autore attraverso le pagine del romanzo, compie un viaggio nell'inconscio di un uomo da cui emergono ambiguità,contraddizioni e sensi di colpa. Zeno,il protagonista,intraprende una terapia per liberarsi dai problemi che lo affliggono e su consiglio dello psicoanalista, comincia a scrivere un diario della sua vita.
Nella ricostruzione delle tappe di una esistenza inconcludente, si delinea la figura di un uomo inetto alla vita e ammorbato da una "malattia" che spegne ogni impulso all'azione. Arriverà a considerare la malattia una condizione normale dell'esistenza e causa di ogni suo male.
Live-motiv del romanzo è l'incapacità di Zeno di smettere di fumare: egli crede che se riuscirà a farlo,tutto cambierà nella sua vita,ma i tentativi di astenersi dal fumo oltre ad essere vani,rappresentano lo sforzo inutile al raggiungimento del ruolo di buon marito, buon padre e valido commerciante.
Pagina dopo pagina vi è sempre un abisso tra le sue intenzioni ragionate e i suoi comportamenti effettivi.
In conclusione, si tratta di una lettura dai significati profondi, tuttavia il linguaggio adottato è semplice e scorrevole,inoltre la vena ironica ne rende l'approccio piacevole al lettore.
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Paolo