Dettagli Recensione
Un capolavoro ritrovato
L'ho odiato di cuore per molti anni.
Sì, alle medie me ne dovetti leggere e tradurre un bel po':"Gallia omnis divisa est in partes tres , quarum unam incolunt ..." . Allora, che tedio! ( per non dire peggio, ossia che p....)
La professoressa ,implacabile, ci infliggeva un commento pedestre e lungo come la fame. La stessa sorte è toccata all'Eneidee alle Metamorfosi . Persino con Catullo al liceo, fummo torturati con un conteggio catastale dei "basia mille deinde centum " , a partire dall'Antologia Palatina.
A dire il vero Catullo, sublime poeta d'amore _ un must per ua diciottenne alle prese col primo amore- sfuggì all'ecatombe, ma gli sbadigli , almeno a lezione,furono proprio tanti.
Non sentivo per nulla il bisogno di rileggere il barboso "De bello gallico", ma ho cominciato a leggere la più che esaustiva introduzione , la bella traduzione ... e me lo sono letto d'un fiato.
Indubbiamente la scuola , almeno quella dei miei tempi, faceva odiare di cuore i classici, noiosi e pesanti come mattoni.
Ora invece mi sono completamente ricreduta .
La narrazione corre come un treno , lo stile è essenziale , scarno: lo ripeto , un testo che mi conciliava il sonno o mi faceva diventare rossa di rabbia ,ora l'ho letto d'un fiato.
Mi sono ricreduta da molti anni sull'Eneide, umiliata da un commento di una noia mortale. Ricordo una serie di lezioni sulla descrizione dello scudo di Enea con dettagliatissime note di commento. Che noia , che barba , che barba , che noia!
Ora sul "De bello Gallico ", una lettura che consiglio a tutti, soprattutto a chi , come me, è stao vessato a scuola da commenti soporiferi.