Dettagli Recensione
La nostra “russa”!
Dopo “Canne al vento” e una serie di racconti eccomi ad ultimare “L'edera”, un romanzo che ti lascia il segno. Grazia Deledda con le sue storie mi fa sentire tanto “l'aria” dei russi, non solo nelle ambientazioni (qui non ci sarà il freddo russo ma c'è la povertà sarda) ma anche nelle azioni dei protagonisti e soprattutto nel loro lato introspettivo.
La protagonista indiscussa del romanzo è Annesa:
“Ella aveva partecipato a tutte le vicende della famiglia, in quella casa dove il destino l'aveva gettata come il vento di marzo getta il seme sulla roccia accanto all'albero cadente. Ed era cresciuta così, come l'edera, allacciandosi al vecchio tronco, lasciandosi travolgere dalla rovina che lo schiantava.”
Quando faccio un paragone con i russi so che molti lettori vorrebbero storcere il naso al solo pensiero, ma qui non stiamo parlando di un'autrice qualsiasi perché anche lei con le sue doti si è meritata un Nobel per la Letteratura.
In questo romanzo non manca la miseria, la disgrazia che non viene mai sola, l'eroe che in realtà è un antieroe, il deforme, il malvagio, l'allegro, il pio e soprattutto lei, l'edera. La Deledda va nel profondo dell'anima dei suoi protagonisti, li indaga e li fa indagare. Non mancherà, come nei migliori romanzi russi, la coscienza, che prova ad avere la meglio sull'animo umano ma che però viene sopraffatta dalla sua debolezza e da azioni non collegate ai pensieri.
Questo è uno di quei romanzi in cui più volte avrei voluto dare una bella scossa ai protagonisti. Ho assistito impotente alla storia e l'autrice non risparmia nessuno. Una italiana che va riscoperta e approfondita, una donna che si è fatta da sola.
“E pensa, o meglio non pensa, ma sente che la sua vera penitenza, la sua opera di pietà è finalmente cominciata. Domani...: l'edera si riallaccerà all'albero e lo coprirà pietosamente con le sue foglie. Pietosamente, poiché il vecchio tronco, oramai, è morto”.
Un libro che consiglio agli amanti dei russi, della terra sarda e a chi è appassionato di grande letteratura.
Buona lettura!
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Commenti
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Federica
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Se non l'ho ancora fatto, ti segnalo il bellissimo "Quasi Grazia" di M. Fois, breve libro in cui la Deledda è protagonista in tre momenti nodali della sua esistenza.