Dettagli Recensione

 
Il fu Mattia Pascal
 
Il fu Mattia Pascal 2020-12-15 15:48:59 SaRA8993
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
SaRA8993 Opinione inserita da SaRA8993    15 Dicembre, 2020
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

DOPPIA IDENTITA'

Grande classico italiano della corrente verista del ‘900.
Pirandello con la sua magistrale bravura, ci trasporta in una storia che al tempo la critica aveva giudicato come inverosimile a dimostrazione che a volte la realtà a volte supera la fantasia. Questo fatto viene spiegato dallo stesso Pirandello alla fine, rivendicando il suo diritto di abbandonarsi nella fantasia della scrittura senza tralasciare però alcuni particolari presi d'ispirazione nella vita reale.
Mattia Pascal è il personaggio perfetto di questo romanzo introspettivo che tratta argomenti come la morte, la religione, lo spiritismo, la solitudine, il dolore, la follia, l’ingegno e l’astuzia, la disperazione; un uomo, Mattia Pascal appunto, che scopre della sua morte da un giornale sul treno, in viaggio di ritorno a casa e profondamente amareggiato e arrabbiato perché né sua moglie, ne nessun altro, si è accorto che il cadavere suicida non era lui, decide di assecondare la notizia e di cambiare identità, uccidendo Mattia Pascal e diventando Adriano Meis.
Costruendosi una nuova identità era necessario non solo cambiare il suo aspetto ma anche ricostruire quella vita passata farlocca cercando di rispondere a quelle ipotetiche domande che gli avrebbero potuto fare, senza tralasciare nessun particolare. Ma ben presto quella vita fittizia che si era costruito si dimostrò soffocante e non riuscendo più a sopportare quella condizione di anonimato che lo incatenava, decide di inscenare il suo suicidio. E’ la sua seconda morte. Questa volta però di Adriano Meis.
Tornato nel suo paese da Roma dove si era stabilito presso una famiglia affittacamere, si riappropria dell’identità di Mattia Pascal, vivo di nuovo dopo due anni, rancoroso e pieno di rabbia verso la moglie, la suocera e gli amici tutti che lo credettero morto ma pronto a rincominciare, non prima aver fatto visita alla sua tomba che recava il suo nome affibbiato a qualche altro sciagurato a cui è stata rubata l’identità. Dopo lo smarrimento di non sapere più chi fosse egli stesso, ora si riconobbe.
Magistrale, potente e divertente, irriverente con tantissimi punti di riflessione.
Adorabile la metafora del lanternino della speranza spiegata nel tredicesimo capitolo, che se acceso costantemente dentro di noi, illumina tutto il buio intorno.
Diciotto capitoli di pura maestria. Consigliato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il garofano rosso
Vita
La ballerina
Eleonora d'Arborea
Satiricon
L'illusione
L'uomo è forte
La bella di Cabras
Il marchese di Roccaverdina
Una giornata
Una vita
Suor Giovanna della Croce
Dopo il divorzio
Il podere
Con gli occhi chiusi
Geografia. L'Italia