Dettagli Recensione
compagni di scuola
A ottobre il primo giorno di scuola risuona delle risate di bambini grandi che rivedono gli amici e dei pianti dei più piccini aggrappati alle sottane delle mamme.
A luglio l’ultimo giorno di scuola rimbomba di allegria, l’estate non solo è nel clima ma nell’umore dei ragazzi che esultano con il pagellino tra le mani.
Nei mesi di mezzo Enrico scrive un diario, intervallato da lettere dei genitori e dal racconto mensile che viene proposto in classe, in cui si narrano le gesta di un giovane eroe.
Siamo alla fine del’Ottocento, dalle pagine di De Amicis emergono tre fattori, egualmente imprescindibili dalla parola Rispetto: patria, genitori, insegnanti.
Tutto è anacronistico rispetto ad oggi, eppure non stanca, le pagine scorrono lasciando il lettore ammutolito. E’un profondo richiamo all’onestà e all’educazione, Cuore e’un libro gentile. GEN TI LE.
La nazione non è solo un terreno da spremere e calpestare, è un’Italia da poco unificata al cui vessillo si china il capo, in segno di rispetto per chi le sacrificò la vita.
Il padre e la madre sono figure dolci o severe su cui si accentra la piú intensa devozione filiale, incontestabili e sacrosanti esempi di vita. Infine, quella dell’insegnante è la figura più celebrata, la scuola è un luogo imprescindibile per la formazione di nuovi uomini e donne, i maestri sono emblema di Conoscenza e Sapere, sono stimati più dell’oro in tempo di guerra.
Cuore è l’abbraccio di un vetusto, nobile e saggio compatriota che giunge da un tempo lontano per ricordarci quanto sia prezioso ciò che oggi diamo per scontato, sprezzanti.
Capitoli brevissimi che si prestano anche ad una lettura a singhiozzo, non ho memoria di un libro che mi abbia inumidito gli occhi ad ogni pagina, come questa vecchia incantevole copia perfettamente ingiallita.
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Dici molto bene: un libro gentile, antidoto a tanti veleni odierni, Però diciamo la verità: anche un libro perbenista e retorico. Lo colse benissimo Luigi Comencini nel suo splendido adattamento televisivo (una chicca: Enrico Bottini, il bambino che nella serie televisiva interpreta il ruolo del narratore è l'ex ministro Carlo Calenda, figlio di Cristina Comencini): il regista immagina infatti che quella classe così ben educata ai buoni sentimenti dal maestro Perboni viene poi mandata al fronte come carne da cannone nella Grande Guerra.
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