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Cronache di un mondo antico e moderno
Spesso ci dimentichiamo che la società contemporanea è figlia della storia. Ma non solo di quella recente, con le sue guerre e le sue tragedie, ma originata dal mondo antico greco e, per noi , soprattutto romano. In questo senso la figura di Giulio Cesare e della sua impresa gallica ci racconta una porzione del nostro passato sorprendentemente attuale e significativo. Il narrato non è semplicemente un resoconto più o meno fedele degli eventi bellici (si sa la storia la scrivono i vincitori) e non deve ingannare lo stile descrittivo e oggettivo che denota una mancanza di emozione o enfasi. Ciò che ci viene raccontato è una fase della costruzione dell'impero, nel contesto politico dell'epoca, delle resistenze si esterne (i popoli conquistati) ma anche degli equilibri senatoriali spesso avversi al detto Cesare, impegnato non solo a cercare la gloria, ma tramite essa imporsi a Roma, guidare un esercito di fedeli sempre più forte, concentrando sforzi economici a elevare il suo ruolo e la sua persona sino a raggiungere il potere assoluto. Alcuni critici hanno sottolineato la scarsità del fattore umano e l'aspetto cinico dello stile. A mio avviso traspare comunque da parte dell'autore un rispetto per i propri uomini e una risolutezza non comuni, anche a fronte di uccisioni di massa, eventi sanguinosi, battaglie contro un nemico terribile ma la cui sconfitta diviene meta, diviene elemento necessario non solo per la sopravvivenza dei romani impegnati nella guerra, ma salvacondotto per aprire le porte dell'Impero.
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Buona lettura
Confesso però che Tacito mi sembra ad un livello stilistico e artistico molto più alto
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