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Una perla sconosciuta dalla terra dei quattro mori
Non riesco a capire come mai questo autore meraviglioso e appassionato non sia citato nei nostri libri di letteratura italiana. Della Sardegna sembra ci sia da ricordare solo Grazia Deledda, che ha vinto il Nobel, invece esistono altri autori, più o meno prolifici, tra cui il sassarese Enrico Costa di cui ho letto questo romanzo storico che mi ha tenuta incollata alle pagine per due giorni. La storia è ambientata tra Cabras (i più informati di sicuro si ricorderanno dei giganti di Mont’e Prama) e Oristano. Uscito nel 1887, il romanzo ha per protagonista una fanciulla, dall’avvenenza straordinaria e dal nome di un fiore, Rosa. Carnagione di perla, capelli nerissimi, occhi chiari a mandorla, autentica discendente degli antichi Fenici. E ... povera.
Le pagine vanno assaporate, è un romanzo storico ambientato in Sardegna, troverete qui e lì spiegazioni su alcune importanti tradizioni dell’isola. Leggendolo ho pensato a Verga ed ai suoi protagonisti, è un libro che non ha nulla da invidiare a molti romanzi verghiani e in più l’ambientazione storica, termini antichi sardi con pronta spiegazione arricchiscono il pregio. Qualcuno potrebbe storcere il naso un paio di volte di fronte alle citazioni di alcuni personaggi colti in merito alle bellezze della Sardegna. A ciascuno il suo... i sardi sono orgogliosi della loro storia e delle loro bellezze e fanno bene, perché questo loro patrimonio continua a non avere il giusto riconoscimento. In fin dei conti bisogna che il lettore sia ragionevolmente indulgente, in fondo un popolo senza storia, che popolo è?
“Le tradizioni non si distruggono perché sono la vita del popolo, di un popolo che crede perché ama, che spera perché soffre, che si affida all’ignoto perché in terra non gli si rende giustizia”.
Ultima raccomandazione: non si legge sotto l’ombrellone.
Commenti
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Nel caso non li avessi ancora letti, mi permetto di segnalarti "Il giorno del giudizio" di Salvatore Satta, mentre di Giuseppe Dessì "Paese d'ombre" e "Il disertore". :)
Bisogna leggerlo, è un libro che merita. Io sono napoletana e l'ho apprezzato tantissimo, immagino che per un sardo sia un vero onore avere questo autore come portavoce delle bellezze e dells difficoltà dell' isola. Segno subito i libri che mi hai indicato Ciao
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