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ULTIMO ATTO
Ultimo atto della produzione novellistica di Pirandello compendiata in” Novelle per un anno”, la raccolta “Una giornata”, pubblicata postuma, raccoglie quindici testi brevi già apparsi in rivista, in buona prevalenza, negli ultimi anni di vita del maestro. Fa eccezione una sola novella, anch’essa postuma cui si possono accostare le due -anch’esse già pubblicate prima- che fecero nascere i testi teatrali “Il gioco delle parti” e “Cosi è (se vi pare)”. Il titolo della raccolta è quello del testo che chiude l’intero lavoro e che congeda abilmente il lettore con l’ennesima illusione: quella della vita, che si è creduto di vivere, che altri pensano di vivere a loro volta e che fugge irrimediabilmente a tutti, sfuggendo nel suo senso più intimo e profondo. Arriva come un balsamo, alla fine, dopo un fugace excursus che spiazza rispetto alla presunta conoscenza dell’autore che si pensava di avere. Chi è infine il Pirandello di questi scritti tardivi e maturi? Un uomo agitato fra sogno e realtà, sempre in bilico fra pazzia e sanità, che ancora sorride, sornione, delle strategie che l’uomo adotta per sfuggire l’inspiegabile, il mistero, la vita. Una risata amara, sboccata, inopportuna. Una intuizione nefasta, omicida, financo. E a far capolino, talvolta, perfino Dio. Altre volte un lieve istinto suicida, o una fortuna insperata. Mi piacerebbe creare una nuvola di parole con questi caratteri fattisi arte, emergerebbero pur sempre su tutte le altre PAZZIA, MORTE, SOGNO?
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