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Cenere
 
Cenere 2017-01-19 17:32:28 siti
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
siti Opinione inserita da siti    19 Gennaio, 2017
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Una scintilla cova

Tra i romanzi del Nobel sardo, è questo uno dei più complessi e interessanti benché si collochi in una fase produttiva ancora acerba e lontana cronologicamente dall’opera che viene generalmente riconosciuta come il suo capolavoro:” Canne al vento”. Rileggendo la sua produzione con una certa continuità è emersa in chi scrive la consapevolezza netta di trovarsi di fronte ad una serie di romanzi che anticipano la tematica sintetizzata efficacemente nella metafora contenuta nel titolo “Canne al vento” e che appare infatti abbozzata in “Elias Portolu” e maggiormente sviluppata in “Cenere”. Il tema in questione è la centralità del fato sul vissuto umano, una sorta di predestinazione alla sofferenza, all’espiazione in vita di colpe ataviche, alla inutilità del dolore, tutto comunque da esperire nel proprio percorso esistenziale.

L’opera seppur complessa per l’impianto narrativo, per la ricercata caratterizzazione psicologica , per la costruzione dei personaggi, per la funzionalità delle descrizioni paesaggistiche tese a assecondare stati d’animo, ad anticiparli o a contrapporvisi, risulta ampiamente riuscita nella prima parte ed eccessiva nell’enfatizzare situazioni, emozioni e catarsi nella seconda e ultima parte. Si presenta la vicenda umana di Anania, bimbo nato fuor di matrimonio e condotto per volere di una madre ancora bambina, Olì, in seno alla famiglia del padre legittimo, accolto amorevolmente dalla moglie di lui. Cresce Anania, abbandonato a tranello dalla madre a sette anni , dopo aver poggiato le sue fondamenta esistenziali in un ambiente povero, connotato da amore e difficoltà. Il suo apprendistato alla vita prosegue in città, a Nuoro, dove le relazioni della famiglia paterna lo portano a diventare uno dei tanti protetti di un ricco padrino, il signore presso il quale lavora la sua famiglia. Innamorarsi di Margherita , la figlia dei ricchi, allontanarsi per gli studi dapprima a Cagliari e poi a Roma non lo distoglieranno dalla macchia da cui si sente infangato. Egli può ambire al riscatto individuale ma deve risolvere se stesso cercando la madre della quale immagina infinita perdizione. Il romanzo termina con un seppur debole spiraglio e con una scintilla che cova, comunque, nella cenere e che alimenterà altri fuochi, altre passioni.

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Elias Portolu
Canne al vento
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Commenti

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Interessante commento, Laura. Pensavo semplicemente si trattasse di un'opera minore e basta.
In risposta ad un precedente commento
siti
21 Gennaio, 2017
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Grazie Emilio, devo dire che la lettura continuativa permette di cogliere lo sviluppo della poetica che anima i diversi romanzi.
ciao Laura, ho letto con grande interesse il tuo commento perchè ho apprezzato molto questo romanzo, l'ho trovato più corposo e coinvolgente del celebre Canne al vento.
sicuramente in questa lettura ravvicinata e sequenziale dei romanzi, ti appaiono in maniera più netta differenze o assonanze.
In risposta ad un precedente commento
siti
23 Gennaio, 2017
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Grazie Silvia, ho constatato la stessa sensazione soprattutto nella prima parte.
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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