Dettagli Recensione
Espulsa e condannata senza remissione
Con uno stile molto Pirandelliano inizia "L'esclusa". Un inizio un pò ironico e in alcuni tratti divertente, celano quello che diventerà una vera e propria tragedia. La tragedia di Marta, espulsa e condannata senza remissione.
Siamo in Sicilia, Rocco Pentàgora scopre che la moglie Marta riceve ormai da alcuni mesi le lettere di un innamorato. Anche se la questione non va oltre questo, ovvero l'aver solo accettato e risposto a queste lettere (senza averlo detto al marito), e pur non avendo mai incontrato lo spasimante, il marito Rocco si sente comunque tradito e decide di buttar fuori di casa la moglie, la quale viene bollata come adultera.
Sembra poi che la famiglia di Rocco non sia nuova a questo genere di cose:
"Fece con una mano le corna e le agitò in aria.
-Caro mio, vedi queste? Per noi, stemma di famiglia! Non bisogna farsene".
Marta si ritrova ad essere esclusa, abbandonata dal marito, evitata dal padre al quale ha portato disonore, è calunniata dal suocero e da tutto il paese. Una donna perduta che grazie alla sola forza in se stessa tenterà di andare avanti. Solo la madre, la sorella Maria ed un'amica le resteranno vicine. Senza considerare poi che le disgrazie non vengano mai sole.
"Sentiva penetrarsi dal convincimento che lei sola era l'esclusa, lei sola non avrebbe più ritrovato il suo posto, checché facesse; per lei sola non sarebbe ritornata la vita d'un tempo".
Un giovane Pirandello ci porta in una Sicilia spietata, pettegola e che non perdona, in cui si da più credito alle voci che hai fatti, una Sicilia in cui una donna sola deve affrontare mille battaglie per sopravvivere e che a volte non sono neanche sufficienti.
Un personaggio femminile molto forte e indipendente, con qualcosa di rotto dentro davvero difficile da risanare.
Visto i tempi che corrono e le notizie che si sentono, forse i temi dell'esclusa non sono poi così lontani da noi.
Lo consiglio.
Buona lettura!