Dettagli Recensione
Un capolavoro
Canne al Vento, capolavoro della scrittrice Premio Nobel, Grazia Deledda, è il romanzo del rimorso, dell’espiazione suprema. Il protagonista, il servo Efix, lavora per le sorelle Pintor, nobili decadute, con un’abnegazione ed un amore che sembrano innaturali: egli sta pagando lo scotto di un vecchio peccato, conducendo una vita santa, con l’unico obiettivo di proteggere le tre sorelle. Le giornate passano uguali per Efix e per le sorelle, finché non giunge al paese Giacintino loro nipote, che porterà la famiglia sull’orlo del tracollo finanziario. Dalle pagine del romanzo svetta la figura del servo, che combatterà strenuamente per evitare il disastro e, intraprendendo un cammino interiore vedrà, beffato dal destino, realizzati i propri sforzi ed i propri desideri solo in punto di morte. Questo processo di crescita, questa capacità di accettare il peccato e soprattutto il conseguente castigo come unica via di purificazione, rende Efix uno dei monumenti della letteratura moderna.
“Siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento.” Le nostre vite sono in balia del vento del destino, possono ondeggiare a destra, a sinistra, talvolta spezzarsi. Ma non si tratta di un messaggio di passività. Dalla lettura del romanzo scaturisce un significato ancora più profondo: il vento, la sorte, non sempre spezza le canne, molto più spesso queste resistono, si piegano e continuano a vivere. Gli unici nerbi, che possono permetterci di reagire alle folate del vento, il nostro destino, sono l’amore per il prossimo e la comprensione, che dovrebbero sempre guidare tutte le nostre azioni.
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Hai scritto un bel commento.
Condivido la valutazione assegnata al libro della Deledda. Anche a me il libro e' piaciuto molto: c'è' una padronanza della scrittura ammirevole. Il romanzo, poi, e' strutturato benissimo. Si tratta di un'opera letteraria meritevole del Nobel ricevuto dalla scrittrice.