Dettagli Recensione
Acronimo
Se uno scrittore rifiuta i suoi personaggi
E li lascia orfani di storia, loro,
I protagonisti abbandonati, come
Possono ambire a un’esistenza? Ma
E’ naturale! Si
Rivolgono a una compagnia di attori
Sottoponendo la loro vita all’altrui interpretazione,
Offrendosi
Nudi
Alla
Gogna della rappresentazione,
Gettando in pasto passato, presente e sentimenti al disegno che
Il capocomico concepisce.
Il padre, la madre, il figlio, la figliastra, il giovanetto e la bambina
Narrano le loro storie,
Confliggono tra di loro e con gli attori
E inscenano il dramma della
Realtà
Che si scontra con la falsità della finzione. Dramma
Acuito
D’improvviso
Anche da due coup de théatre sul finale.
Un testo, il capolavoro di Pirandello, che stravolge il
Teatro contemporaneo, un’
Opera che nel 1921
Rivoluziona il rapporto tra autore, attore e spettatore
E ne reinterpreta ruoli, condizioni e profili.
Bruno Elpis
“Attori: Finzione! Finzione!
Padre: Ma quale finzione, realtà! Realtà, signori, realtà!”
“Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai!”
Indicazioni utili
Consigliato a chi è appassionato di enigmi contemporanei e a chi tenta di comprendere lo spirito del nostro tempo.
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Si tratta di un'opera che, come tutti i capolavori, è veramente 'aperta' ad una pluralità di interpretazioni : sulla difficoltà del comunicare (data la soggettività del vissuto); sulla rappresentazione teatrale che è,comunque, sempre un'interpretazione del testo; sui drammi e le tragedie della vita...