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Storia di una capinera
 
Storia di una capinera 2013-12-31 11:12:22 enricocaramuscio
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    31 Dicembre, 2013
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E’ necessario, nacqui monaca

Catania, 1854. Maria è una giovane novizia di vent'anni, entrata in convento quando ne aveva appena sei, in seguito alla morte della madre. L'unico mondo che conosce è quello freddo e buio del monastero, la sua vita è fatta soltanto di doveri e rinunce, studio e preghiera. Ha dimenticato cosa sono le carezze, gli abbracci, le parole amorevoli dei genitori, non sa cosa significhi ridere, giocare, divertirsi. Un giorno il dilagare del colera le dà la possibilità, seppur momentanea, di uscire dalle mura che la tengono prigioniera, di varcare la soglia del convento e riscoprire un mondo che non ricordava più, l'aria aperta, le passeggiate, i fiori, l'erba, i boschi, gli animali, la musica, i balli, il calore di una vera casa e di una vera famiglia. Conosce l'amicizia, la libertà e quasi inevitabilmente anche l'amore. Purtroppo il destino che gli altri le hanno imposto non prevede niente di tutto ciò e alla fine dell’epidemia una vocazione che non ha mai sentito sua la richiama in convento a servire un dio che si ritrova ad amare soltanto per paura e per dovere. Ma si può accettare di seppellirsi vivi dopo aver conosciuto la bellezza della vita? Attraverso le lettere che la povera protagonista scrive alla sua amica ed ex compagna Marianna conosciamo i tormenti, le paure e la rabbia di una donna condannata ad una vita da reclusa senza aver commesso alcuna colpa, di un’animo dolce e delicato violentato da un mondo ipocrita e insensibile. Ma quella che un Giovanni Verga giovane ed intimista ci racconta non è soltanto la tragedia di Maria: il destino della protagonista è quello di tantissime altre ragazze vittime della cosiddetta “monacazione forzata”, un’usanza terribilmente crudele che ha sottomesso per secoli milioni di donne in nome di squallidi interessi e false devozioni. …“Maria”, mi diceva, “perché andrete in convento?” “Lo so io, forse? E’ necessario, nacqui monaca…

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Commenti

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Recensione esaustiva
Mi hai convinto lo leggerò al più presto...adesso non ho più dubbi
Mi fa piacere Maria, tra l'altro forse riesci ancora a trovarlo a 99 cent grazie alla Newton Compton
Seppellita viva dopo aver conosciuto "la bellezza della vita", dopo aver sfiorato l'amore. E' un dolore che porta alla pazzia. Bella recensione, Verga è da leggeree rileggere.
si Raffaella...una sofferenza indicibile frutto di una pratica spietata...e Verga è superbo nel raccontarla...
Splendido e straziante, ho amato tanto questo libro !
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