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Le ultime lettere di Jacopo Ortis
 
Le ultime lettere di Jacopo Ortis 2013-12-03 15:42:52 Martiii08
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Martiii08 Opinione inserita da Martiii08    03 Dicembre, 2013
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Troppa tragedia in un solo libro

Le recensioni servono a consigliare libri, quindi vi dirò: dovreste leggere "Le ultime lettere di Jacopo Ortis"? Nì. Non saprei se rispondere assolutamente si o assolutamente no, proprio perché Ugo Foscolo è un po' come Baricco: o lo si ama, o lo si odia. Diversamente da quanto ho apprezzato la sua poetica particolarmente evidente nella raccolta "Sonetti" questo romanzo non mi ha dato molta soddisfazione.
Jacopo Ortis, protagonista dell'omonimo scritto, s'innamora perdutamente della bella Teresa, descritta nelle sue lettere come una delle più belle fanciulle mai viste. Comincia da questo innamoramento una fitta corrispondenza epistolare tra Jacopo e un personaggio fittizio (inventato dallo stesso Foscolo), Lorenzo Alderani. Il giovane Ortis, in esilio presso i Colli Euganei, (si noti lo stretto legame che hanno realtà e invenzione in questo romanzo) scrive all'amico raccontandogli giorno per giorno le sue sventure e i suoi sentimenti. Egli è disperato a causa del suo amore perché sa che non potrà mai essergli ricambiato e vive in una condizione di miseria interiore e di tormento perenne. Troppa tragedia, Foscolo sembra si fosse messo di buona intenzione a scrivere un romanzo epistolare che fosse praticamente identico rispetto a quello di Goethe, "I dolori del giovane Werther", carino per l'ideale romantico dell'uomo innamorato che si perde negli occhi dell'amata. Ma dopo una prima volta...anche basta! Leggere un libro dovrebbe lasciare qualche sentimento, qui mi è sembrato tutto molto noioso e già "visto e sentito". Non disprezzo Foscolo, sia chiaro; nonostante non sia uno dei miei poeti preferiti gli si deve riconoscere il merito di aver portato avanti la letteratura italiana. La vita del poeta, riflessa lettera dopo lettera all'interno dell'opera, viene fuori, così come vengono alla luce tutti i suoi disagi, la paura per "l'illacrimata sepoltura", per la madre lontana, per l'esilio che lo ha portato ad essere lontano dalla patria. Lo consiglio se amate il genere tragiromantico, altrimenti potete benissimo farne a meno.

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Lettura consigliata
  • no
Consigliato a chi ha letto...
I dolori del giovane Werther, "Sonetti" di Ugo Foscolo
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