Dettagli Recensione
Storia di una capinera
La capinera ritratta da Verga nel 1869 è la giovane Maria, costretta ad una monacazione forzata per volere della famiglia.
Una consuetudine aberrante che ha attraversato secoli per arrivare anche a tempi molto vicini a noi.
Proprio in considerazione di questa “pratica” detestabile e foriera di mali, è possibile pensare che l'autore, nell'elaborare il lavoro, abbia voluto fondere un messaggio dal valore sociale e morale alla pienezza introspettiva e di sentimenti dettata da una netta influenza romantica.
La narrazione in forma epistolare, sfocia in un monologo di un'intensità stupefacente, dove la voce della sventurata Maria si racconta, si illumina, si infiamma, si smorza.
Le parole della protagonista rispecchiano fedelmente la sua anima, sono dapprima sussurri di speranza, poi diventano grida di dolore.
Quello che la penna dell'autore riesce a rappresentare è il supplizio di una donna,
raggiungendo un grado di immedesimazione e realismo graffiante; la componente romantica presente in questo romanzo, contribuisce a caricare di passione e di struggimento queste pagine, culminando nelle fasi di smarrimento e di annientamento della giovane.
Anche Maria al pari di protagonisti posteriori del Verga può essere considerata una “vinta”; schiacciata dalla vita e da un destino crudele, chiusa in una gabbia scelta da altri ad osservare il mondo attraverso le sbarre, un'anima repressa, svuotata dai sentimenti, privata della luce di un sorriso e di un abbraccio.
“Storia di una capinera” è un romanzo pienamente riuscito che ancora oggi, trasmette emozioni forti e nette, provocando una sensazione di soffocamento nel lettore di pari passo con il consolidarsi della clausura della piccola capinera e dell'affievolirsi della sua voce.
Una lettura lontana dalle caratteristiche stilistiche del Verga verista, eppure meritevole d'essere conosciuta e assaporata.
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Commenti
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E' esattamente quello che mi ha trasmesso.
Complimenti, hai recensito egregiamente un'opera sublime
Raffaella
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Bravissima Silvia...hai usato delle espressioni forti ed incisive.
Pia