Dettagli Recensione
Una divina lettura
Per leggere la Divina, bisogna abbandonare ogni idea che si ha di letteratura e gettarsi capo e piedi in questo viaggio che dalle viscere della terra arriva alla beata volta celeste. Oltremodo inutile cercare aggettivi per rendere omaggio all'opera che ha segnato la nostra storia, la storia delle letteratura. Ovunqeue la studiano e ancora oggi sono misteriose alcune parole, frasi , commenti o personaggi ,perchè non è solo una lettura quella che bisogna intraprendere ma è qualcosa di molto più profondo, è un vero studio quello che il lettore deve affrontare. In questo viaggio che ha come "DUCA" il grande poeta latino Virgilio non ci saranno solo descrizioni di scene violente e macabre (come per esempio la storia drammatica del conte Ugolino :La bocca sollevò dal fiero pasto quel peccator....) ma ci saranno invettive politiche, religiose ,avvenimenti storici e non solo a fare compagnia al lettore il quale non può far altro che leggere e rimanere meravigliato. Meravigliato non solo della fluidità e armonia delle terzine ma anche dalle storie che avranno pur sempre bisogno di un'attenta analisi per comprendere bene e amare l'opera. La lettura la consiglierei a chiunque abbia un vero amore per lo studio e analisi di certi meravigliosi capolavori perchè se si dovesse affacciare allo studio di questo portento un poco attento lettore, l'opera verrebbe sminuita perchè non capita.
Non solo mi voglio soffermare alle lodi ma anche a illustrare che prima di leggere il testo c'è bisogno di una piccola ricerca su dove e in che periodo Dante visse e operò. Dante visse nel 1265 e incominciò dopo una lunga maturazione linguistica nel 1300 a scrivere la Comedia. Il viaggio che metaforicamente è un'ascesa al bene vede anche (prima di arrivare al cielo) personaggi illutri (anche pontefici) essere criticati aspramente e puniti in base al peccato da loro commesso . Perchè fare tutto ciò? perchè il suo intento è mostrare ciò che c'è di marcio nel mondo politico e religioso.
Dopo questo vorrei esprimere il mio modesto parere esponendovi tutti i canti da me amati dell'inferno : III-V-XI-XXXIII.