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La casa in collina
 
La casa in collina 2013-03-15 18:39:58 antares8710
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
antares8710 Opinione inserita da antares8710    15 Marzo, 2013
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Ogni guerra è una guerra civile

"Guardare certi morti è umiliante. Non sono più faccenda altrui; non ci si sente capitati sul posto per caso. Si ha l'impressione che lo stesso destino che ha messo in terra quei corpi, tenga noialtri inchiodati a vederli, a riempircene gli occhi. Ci si sente umiliati perchè si capisce-si tocca con gli occhi- che al posto del morto potremmo essere noi: non ci sarebbe differenza, e se viviamo lo dobbiamo al cadavere imbrattato".

Queste parole provengono dal capitolo conclusivo di "La casa in collina" e meglio di tutte possono spiegare la trama e le tematiche del romanzo di Pavese. La meditazione filosofica-esistenziale sul significato della guerra, sull'impegno civile, sul disinteresse e l'indifferenza per il mondo circostante, sono al centro del racconto di Cesare Pavese. Tutti i romanzi di Pavese, a cominciare dal suo più noto "La luna e i falò", hanno una forte componente autobiografica; e anche "La casa in collina" rispecchia molto della vita travagliata dell'autore.
Il protagonista principale della vicenda è Corrado, un professore che si disinteressa completamente della guerra e dei bombardamenti devastanti che la Seconda Guerra mondiale sta portando nella sua regione, tra la sua gente e le sue colline. Egli vive con apatia questo momento storico drammatico e sembra quasi che la realtà a lui intorno non gli interessi affatto. Per questo decide di ritirarsi in un paese rurale in cima ad una collina, luogo mitico e fortemente simbolico sempre presente nell'universo pavesiano. La collina rappresenta il grembo materno. Il ritorno a un luogo sicuro, che dà protezione e sicurezza, che ti isola completamente dal mondo esterno. Un rifugio che però, alla lunga, non sembra offrire al protagonista quella sicurezza cercata. In questo mondo ovattato e lontano dalla Storia, Corrado trova conforto frequentando gente allegra e semplice che passa le giornate in una vecchia osteria del paese. In questo quadro si inseriscono anche la madre e il suo grande amore del passato, Cate, madre di Dino, che Corrado sospetta essere suo figlio.
Un giorno però, la Storia farà il suo ingresso prepotente e violento in quel mondo contadino, distruggendo qualsiasi sembianza di serenità e indifferenza...

Al centro del romanzo c'è la guerra. Corrado riflette sul significato della guerra e del profondo abisso nel quale sembra essere precipitato l'uomo moderno. La riflessione esistenziale del protagonista, sembra quasi annullare ogni convinzione o credo politico, come se questo fosse del tutto inutile di fronte alla barbarie e al sangue dei caduti. Le idee politiche e l'adesione ad un'ideologia, si sbriciolano davanti al recupero degli antichissimi valori di solidarietà, di fratellanza e di pietà. Valori che ci portano a pensare che i morti non abbiano colori; che il sangue da loro versato non verrà dimenticato perchè, come ci ricorda alla fine Pavese, "ogni guerra è una guerra civile: ogni cadavere somiglia a chi resta, e gliene chiede ragione".

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Commenti

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Mi dispiace che non fai menzione alla codardia che ingoiò Corrado/Pavese e tutto il suo essere. L'ho amato, ma anche detestato!
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
16 Marzo, 2013
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Però Sharma mi sembra un po' eccessivo accusare di codardia Pavese. Ha lasciato delle pagine di altissimo valore, che un codardo non potrebbe mai scrivere. Penso che abbia compiuto pienamente la sua missione su questa terra.
Anche io la penso come Cristina. Pavese per tutta la sua vita sentii il peso della scelta di non partecipare direttamente alla Resistenza, come fecero tutti i suoi amici e conoscenti. Un peso che l'ha logorato fino a portarlo ad una fine tragica...
Per questo secondo non è umanamente giusto parlare di codardia!
In risposta ad un precedente commento
Sharma
16 Marzo, 2013
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Accetto le vostre opinioni, ma io rimango della mia, non per questo non lo reputo un grande scrittore, intendiamoci!
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