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Bei sentimenti e nobili intenzioni
Il cuore è l'organo del corpo umano a cui vengono ricondotti i buoni sentimenti e per questo immortale capolavoro De Amicis non poteva trovare un titolo più azzeccato. Amicizia, rispetto, amore, riconoscenza, coraggio, patriottismo, generosità sono alla base di un libro che tutti dovrebbero leggere, indifferentemente dall'età anagrafica. Anno scolastico 1881-1882. Enrico, giovane studente di terza, tiene un diario su cui riversa le sue esperienze ed i suoi pensieri riguardo la scuola: il rapporto fondato sul rispetto e l'ammirazione nei confronti del suo insegnante, vero e proprio maestro di vita, e quello basato sull'amicizia e la fratellanza con i suoi compagni, piccoli eroi di ogni giorno e alleati esemplari. Facciamo così la conoscenza del signor Perboni, professore gentile e buono, di Derossi, eternamente primo della classe sempre pronto ad aiutare gli altri, di Garrone, gigante dal cuore d’oro e difensore dei deboli, di Coretti, che lavora sodo nella bottega del padre ma trova sempre il tempo e la voglia di studiare, di Garoffi, astuto affarista sempre impegnato in una vendita o in una lotteria. E poi il simpatico “muratorino”, il dolce Precossi, il determinato Stardi e tanti altri, ognuno con una caratteristica peculiare, ognuno proveniente da una diversa estrazione sociale e con una situazione economica e familiare diversa, a sottolineare l’eterogeneità di un paese appena unificato. Ma nel diario c'è posto pure per ciò che avviene fuori dalle aule, per i teneri rimbrotti e gli importanti insegnamenti del padre, i dolci stimoli della madre, la descrizione del modo di vivere dell'epoca e per dei racconti, uno per ogni mese, che hanno come protagonisti giovani valorosi che guidati dal coraggio, dall'amore, dalla forza di volontà, dal patriottismo compiono gesta eroiche e fungono da encomiabili esempi per i lettori. Edmondo De Amicis si cimenta nel difficile duplice compito di cercare di educare sia i ragazzini che i loro genitori, invogliando i primi all’amore per lo studio, al rispetto per le persone più grandi ma anche per i compagni, indipendentemente dal ceto sociale, dalla ricchezza, dal lavoro svolto, ed i secondi ad inculcare nelle nuove generazioni ideali di giustizia sociale, generosità, spirito di sacrificio attraverso la comprensione, il perdono, il sostegno e la fiducia. Un ruolo fondamentale poi l’autore lo assegna all’amor di Patria, in un periodo in cui era indispensabile il consolidamento dei rapporti tra gli abitanti di un paese che fino a pochi anni prima era frammentato in stati, staterelli e ducati. Il risultato è un libro magnifico e coinvolgente che da più di un secolo risiede in pianta stabile nelle librerie di quasi tutte le case italiane e che continua ad avere fascino e carisma pur avendo uno stile un po’ antiquato e nonostante il fatto che i tempi siano cambiati e nel mondo attuale sembra non ci sia più posto per i bei sentimenti e le nobili intenzioni che De Amicis professava.
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Commenti
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Una recensione molto bella e accurata perché riprende i tratti salienti dei giovani personaggi protagonisti di questi magnifici racconti. Sicuramente mi è venuta voglia di rileggere questo libro e chissà, forse rileggendolo a distanza di anni riesco ad apprezzare con una nuova consapevolezza la bontà dei contenuti.
Grazie.
confesso di non averlo mai letto, ma ora penso che lo farò, grazie!
Io sono cresciuta a Pane e Nutella, Piccole Donne e Cuore :-)
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