Dettagli Recensione
Lettura irrinunciabile
Pur essendo narrata dal punto di vista privilegiato di un personaggio (il servo Efix), è una storia corale, animata da tante personalità molto ben definite, con caratteri, abitudini, mentalità assolutamente plausibili ed approfonditi. Alcune scene collettive (come la festa di Nostra Signora del Rimedio descritta nel quarto capitolo) immergono il lettore nello spirito della tradizione sarda, con la sua religiosità popolare, i suoi colori e accenti, i suoi principi di vita e valori, spesso sintetizzabili in un detto, un proverbio, una racconto magico, una superstizione, e assumono una risonanza quasi epica. Sono molto accattivanti i dialoghi, che sanno riflettere in modo coerente e naturale le caratteristiche di ciascun personaggio. La storia è appassionante e carica di tensioni. La descrizione paesaggistica (ridondante, come in tutti i romanzi della Deledda) dà risalto alla straordinario ambiente naturale della Sardegna, aspro, selvaggio eppure ricco di colori e sfumature. Il tono della narrazione è spesso enfatico, e ciò può alla lunga disturbare il lettore contemporaneo abituato ad una prosa più informale, ma va ragionevolmente collocato nel periodo storico-letterario della composizione del romanzo. Lettura di alto pregio, irrinunciabile per chi non conoscesse l’opera, da replicare per chi (come me) l’avesse affrontata solo a scuola.