Dettagli Recensione
Lotta alla tirannia
Ragione contro sentimento. Liberalità contro dispotismo. Religiosità
contro ateismo. Aggiungete poi a questi amore,odio,orgoglio,follia,disperazione e vendetta e ottenete il capolavoro di Antonio Fogazzaro: Piccolo Mondo Antico.
Il romanzo ripercorre in un ampio arco temporale (1850-1859) le vicende del nobile Franco Maironi e di sua moglie “plebea” Luisa Rigey che fungono soltanto da cornice alla Lombardia asburgica che cova sotto le ceneri del '48 e che vuole, a suon di Viva Cavour e V.I.V.A.V.E.R.D.I, ribellarsi a quella odiosa Austria, rappresentata dalla fredda,dispotica, a tratti mostruosa marchesa Maironi che non ha accettato il matrimonio segreto di suo nipote Don Franco con una Rigey. Tra sotterfugi e segreti di questa corrotta donna dalla voce nasale, si sviluppano le peripezie e le tragedie di questa coppia, molto diversa e allo stesso tempo molto unita, che culminano drammaticamente. Ma loro non mollano e con loro neanche i liberali lombardi i quali, attraverso sotterfugi e nascondigli, stanno per far rinascere dalle ceneri quella fenice risorgimentale che è pronta a combattere con l'aquila asburgica in una grande battaglia che porterà l'Italia sotto il tricolore italiano.
Il romanzo non è solamente contraddistinto da dolore,lotte e vendette familiari ma presenta anche ironia e umorismo. Così nell'onirica e amena Val Sorda sulle rive del lago di Lugano rappresentata con favolose e nostalgiche descrizioni dall'autore, si muovono anche dei topoi dall'inequivocabile comicità: l'affettato Pasotti, soprannominato il “ bargnìf ”, il diavolo, oppure sua moglie sorda che sembra più una schiava che una consorte o ancora l'I.R. Ricevitore, chiamato “ el Biancòn” con la sua preferita similitudine, riguardante la politica che qui vi cito:
“La nostra grande monarchia austriaca pesca alla lenza. I due bocconi uniti sono la Lombardia e il Veneto, due bei bocconi tondi e sollecitanti,con del buon ferro dentro. La nostra monarchia li ha buttati là davanti a sé, in faccia alla tana di quel pesciatello sciocco ch'è il Piemonte. Egli ha abboccato nel '48 il boccone Lombardia, ma poi ha potuto sputarlo e cavarsela. Milano è il nostro sughero. Quando Milano si muove vuol dire che c'è sotto il pesciatello. L'anno scorso il sughero s'è mosso un pochino; il caro pesciatello non aveva fatto che fiutare il boccone. Aspettate, verrà un movimento grande, noi daremo il colpo, ci sarà un poco di strepito e di sbatacchiamento e lo tireremo su, il nostro pesciatello, non ce lo lasceremo scappare più, quel porcellino bianco,rosso e verde!”
L'unica pecca di questa opera è lo stile. Infatti l'autore per dare un'idea più realista alla vicenda fa parlare alcuni personaggi minori con il dialetto lombardo. Tuttavia, almeno nella mia edizione ma credo che ciò valga per tutte, non ci sono le note che aiutano e quindi alcuni discorsi non l'ho compresi o l'ho compresi poco.
Però questa è un'opera da non perdere assolutamente e da tenere nella propria libreria vicino al Gattopardo e ai Viceré.
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Commenti
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questo è uno di quei romanzi che ti obbligano a leggerlo al liceo e che finisci per detestare, considerata anche la complessità stilistica....
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Auspichiamo un'iscrizione! ;)