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Il fu Mattia Pascal
 
Il fu Mattia Pascal 2012-02-28 21:21:23 enricocaramuscio
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    28 Febbraio, 2012
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Si può mai essere veramente liberi?

Succede a volte che, insoddisfatti della propria vita, si senta il bisogno di cambiarla radicalmente, di andarsene lontano, assumere un' altro nome e magari un aspetto diverso. Mattia Pascal non pensava a questo quando si è allontanato da casa per qualche giorno, voleva solo godersi un po’ di tempo lontano dall' assillo dei creditori e dalle angherie di moglie e suocera. Invece ecco che gli si presenta l' occasione di ricominciare da capo: durante il viaggio di ritorno da Nizza, dove ha vinto una cospicua somma al gioco, il protagonista apprende da un giornale che per errore è stato dato per morto. Decide di approfittare dell' occasione per lasciarsi alle spalle una vita insoddisfacente ed essere finalmente libero, con un' altra identità, lontano dal suo paese e con un bel gruzzoletto in tasca. Così assume il nome di Adriano Meis e si trasferisce a Roma. Ma si può veramente parlare di libertà quando non si ha nemmeno un documento che provi la nostra esistenza, che ci permetta di avere una casa, una famiglia o semplicemente un cane? Si può passare il resto della vita a mentire sul proprio passato, a dover rinunciare al vero amore o anche alla soddisfazione per un torto subito? I temi trattati in questo libro sono quelli cari a Pirandello: la precarietà dell' uomo, le tante maschere che le convenzioni sociali ci costringono a portare, l' ineluttabilità del destino. Ma in particolare lo scrittore siciliano mette in evidenza l' impossibilità di avere una vita veramente libera se si rimane fuori dalla società, dalle sue leggi e dai suoi schemi. Nonostante il linguaggio un po’ datato il libro si legge con grande piacere e interesse, grazie al buon ritmo, alla grande ironia e agli argomenti che sono tuttora di grande attualità. Molto bella nel finale la parte dedicata alla visita di Mattia alla sua tomba. In sostanza un bel libro, che, con grande umorismo, apre gli occhi sulla condizione dell' uomo che, oggi come allora, appare tutt’ altro che felice.

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Commenti

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Veramente una bella recensione!!
complimenti!
Quest'opera è un capolavoro e tu l'hai recensita benissimo!!Bravo!!!
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