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Un maestro delle parole
Leggerei il racconto tenendo conto che è stato il primo romanzo esistenzialista italiano. Ma lo leggerei anche per il gusto di assaporare la potenza della scrittura di Moravia, le bellissime descrizioni di ambienti,stati d'animo,sogni,passioni che egli ci regala. In questo bellissimo racconto d'esordio i protagonisti sono tutti come ciechi nei confronti di coloro che li circondano.E' come se ognuno recitasse la propria parte senza saper ascoltare quella degli altri.E' come trovarsi sulla scena di un dramma dove si susseguono una serie di monologhi e dove gli attori,quando non è il loro turno,spariscono addirittura dal teatro.Ogni personaggio è chiuso irrimediabilnente nella propria ossessione: la madre nella gelosia che prova nei confronti dell'amante;la figlia nella sua decisione di concedersi all'amante della madre,che vede come unico modo di poter cambiare vita e che in realtà la porterà ad entrare a pieno titolo e finalmente rassegnata nella vita borghese;l'amante nel suo desiderio di possedere la figlia e i beni famigliari;il figlio nella consapevolezza della propria totale,completa,irrimediabile indifferenza.Anche se in alcuni momenti sembra che questo suo malessere sia dovuto più che al desiderio di una vita meno ipocrita e borghese,all'insoddisfazione di una vita priva di mezzi. -