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Il Gattopardo
Stilisticamente perfetto, scritto in un linguaggio carico di poesia malinconica e capace di evocare immagini di un passato molto attuale. Tomasi di Lampedusa è abilissimo a descriverci i difetti della sua terra così bella e così dannata. Dove gli abitanti, dopo venticinque secoli da conquistati hanno sviluppato una serie di meccanismi infallibile che impedisce il cambiamento. Tutto è racchiuso nella famosa frase "se vogliamo che tutto rimanga com'è bisogna che tutto cambi", ma questa è una sintesi estrema.
Ciò che più mi piace di questo libro è la sua delicatezza e la sua raffinatezza d'altri tempi. D'altri tempi solo lo stile, perchè i difetti della società che ci descrive, sono gli stessi di cui ci lamentiamo oggi e che ahime, non abbiamo ancora aggiustato. Questo ci biasima, perché almeno una volta avevano stile e raffinatezza, adesso manco quello.
Voglio citare un passaggio che mi ha colpito profondamente:
"Ancora una volta il Principe si trovò di fronte ad uno degli enigmi siciliani; in questa isola segreta, dove le case sono sbarrate e i contadini dicono di ignorare la via per andare al paese nel quale vivono e che si vede lì sul colle a cinque minuti di strada, in quest'isola, malgrado il suo ostentato lusso di mistero, la riservatezza è un mito."
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Commenti
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E' un romanzo letto ai tempi del liceo...che forse sarebbe il caso di rileggere :)))
Bravo Gianluca, ottima recensione.
Amalia
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