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La coscienza di Zeno
 
La coscienza di Zeno 2011-09-19 17:22:07 Gloria_x
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Gloria_x Opinione inserita da Gloria_x    19 Settembre, 2011
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Zeno Cosini : uomo imperfetto perfetto per essere

Ho letto la Coscienza di Zeno per motivi "scolastici"..mi era stato consigliato infatti,quale portavoce del malato,per la mia tesina.
Questo all'inizio,poichè successivamente la ,per cosi dire, "forzatura",è divenuta un qualcosa di più profondo.
Zeno Cosini è stato per me,non solo il protagonista di un romanzo,che qualitativamente parlando,si può dire sia stato uno dei capolavori degli ultimi secoli,ma anche e soprattutto un compagno di viaggio.
Perchè è cosi che mi sento di descrivere la figura di Zeno Cosini : ovvero non solo com'è stato solito raffigurarlo per tanto tempo,da Inetto,quanto invece come colui che si è distinto per la sua simpatia involontaria e a tratti buffa che non fa che renderlo "proprio amico".
Zeno non è però uno sprovveduto o un malato reale,poichè questa definizione che lui stesso si dà per tutto il romanzo,non è che una reiterazione della sua intraprendenza ed efficacia nella vita.
E' infatti proprio Zeno a far passare tutti i suoi "colpi vincenti" come frutto di capovolgimenti a suo favore,nei quali tuttavia,si può invece intravedere il calcolo perfetto di un ragioniere che inconsciamente mette in atto tutto ciò che gli è lecito (e non ) a favore di se stesso.
Si può a questo punto ricordare i suoi successi che spaziano dall'amore,con il matrimonio con Augusta "la moglie perfetta",seppur fatto passare come frutto di un "equicovo",al successo in campo economico e famigliare "grazie" alla morte del cognato ,amato/odiato, Guido.
Spesso però anche questi stratagemmi non possono passare inosservati,ed è cosi che il capitolo finale si apre alle deduzioni del cosiddetto Dottor S,colui che in apertura aveva pubblicato il romanzo come danno a Zeno,colpevole di aver abbandonato la psicoanalisi.
Tutto questo è dovuto dunque al fatto che Zeno ha capito il "Giuoco della vita" e la relativa posizione e stratagemmi che si devono attuare al mondo per sopravvivere.
La Malattia attribuitasi non è,in fondo,che il modo di Zeno per stare al mondo e per tacitare i propri sensi di colpa : cosa che alla fine lui stesso capirà,con la consapevolezza che anche lui può essere definito sano poichè Questi può definirsi tale solo dopo aver capito che "la Società è inquinata alle radici".
Il romanzo,sgorgato,come un fiume in piena,dalla penna di Italo Svevo,è per me uno dei migliori di tutti i tempi.
Zeno Cosini è e rimarrà un inetto,ma se questo in cuor suo e agli occhi degli altri, viene letto come un qualcosa di negativo,non è cosi per me : è infatti proprio questa sua peculiarità a renderlo speciale e un perfetto compagno di viaggio.

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Bella recensione, complimenti!
Mi è piaciuta in particolare la tua riflessione finale su Zeno.
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Gloria_x
19 Settembre, 2011
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Grazie mille!!
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