Dettagli Recensione
Un caso strano
Mi sembra di rilevare che Pirandello nel romanzo abbia voluto mettere in evidenza l'enigma dell'uomo. E' dentro di noi che si gioca la partita e il gioco è duro e implacabile.
L'avversario sfugge alla nostra conoscenza ma opera sopra le nostre teste sia che lo chiamiamo caso, fato, destino o demiurgo.
La realtà e la verità ci sfuggono, sono inconoscibili.
La struttura del romanzo è formata da quattro parti narrative ben distinguibili: a)vita di Mattia Pascal fino ai due/tre anni di matrimonio, b)andata a Montecarlo, grossa vincita alla roulette e decisione di farsi credere la persona trovata annegata al suo paese per liberarsi della moglie, della suocera e dei creditori, c)vita errante in Italia e in Germania come Adriano Meis, alloggiamento a Roma e fatti fino alla messa in scena del suicidio, d) ritorno a casa e finale.
Il cast dei personaggi secondari è affollato e caleidoscopico, con diverso rilievo e approfondimento psicologico in funzione della loro permanenza in scena attorno al protagonista. E' rappresentata tranne pochi casi (la madre, Adriana, il principe napoletano) un'umanità meschina, carica di vizi e priva di virtù.
Il livello umoristico è costantemente presente nell'intreccio narrativo, ma raramente è portato in primo piano.
I dialoghi sono veri, efficaci, taglienti, si inseriscono magistralmente nel flusso narrativo, condensando e facendo esplodere gli eventi.