Dettagli Recensione
Parere che naviga nell'indecisione....
Non saprei esattamente esprimere un mio parere riguardo questo libro: da una parte mi è piaciuto, ma dall'altra proprio no. Proverò a spiegarmi: sul fatto che sia un capolavoro non ci sono dubbi, Manzoni era uno scrittore bravissimo che ammiro molto e la storia narrata in questa sua opera prima per antonomasia è davvero bella. Avevo letto questo libro l'anno scorso, durante il primo anno di liceo: me l'avevano assegnato come compito, ma uno dei miei desideri era appunto quello di provare a leggere "I promessi sposi", così leggere questo libro, più che una costrizione, per me era un piacere. Infatti, quando iniziai a leggerlo, non riuscivo a staccare gli occhi dal libro: la storia (a tratti divertente, a volte drammatica) mi aveva veramente coinvolta e non vedevo l'ora di sapere come continuasse. Lo giudicavo un libro bellissimo. Purtroppo, però, con l'arrivo della seconda superiore, arriva anche il solito professore rompiscatole che fa studiare, analizzare, rispondere alle domande, fare verifiche e interrogazioni sul librone di turno (in questo caso "I promessi sposi"). In parole povere: dopo tutte queste interrogazioni e verifiche sul romanzo, il mio piacere si è trasformato in avversione. "I promessi sposi" non mi piacevano più. La scuola me lo aveva reso odioso, pesante, antipatico e noioso. E adesso che è trascorso un bel po' di tempo ancora non so se il libro mi piaccia o no: mi è rimasto sia il piacere della lettura nato in me la prima volta, ma mi è rimasto anche l'odio trasmessomi dalla scuola. A mio parere le scuole non dovrebbero obbligare gli alunni a studiare questo romanzo: la lettura di un libro dev'essere una scelta personale e libera. L'obbligo, si sa, a volte crea piccoli o grandi rancori. Manzoni non pensava di certo che il suo romanzo sarebbe diventato oggetto di insegnamento in tutte le scuole d'Italia. (Chissà poi che la scuola non s'inventi degli pseudo-significati fatti per torturare gli studenti a cui l'ignaro Manzoni non pensava nemmeno... Questo me lo sono sempre domandata....)
A parte ciò, devo assolutamente dire una cosa: non mi è mai piaciuto il personaggio di Lucia: si spaventa con nulla, è una santerellina che fa venir voglia di andare al bagno (non dico a far cosa), è un'irritante e intollerabile moralista e fifona incapace di far la benchè minima azione con le sue manine di pastafrolla.... Per me è il personaggio più odioso del libro. Renzo e Lucia, poi, sono personaggi totalmente passivi che non lasciano di certo il segno... Giovanni Verga li definirebbe "i vinti". Meravigliosi personaggi, invece, per me sono l'Innominato, la monaca di Monza e anche fra Cristoforo: le storie della loro vita, dei loro cambiamenti a livello interiore e delle loro gesta sono fra le parti più belle del libro. Loro sì che hanno una personalità forte, degna di essere ricordata e celebrata. Ognuno di loro, in fondo, come un bruco che diventa crisalide e poi farfalla, subisce una metamorfosi. Chi in bene chi in male, ma questi personaggi sono assolutamente indimenticabili. Mi piace molto anche don Abbondio: la sua vigliaccheria e il suo modo di fare me lo rendono simpatico.
In sostanza: se qualcuno mi chiedesse "Ti sono piaciuti "I promessi sposi"?" io risponderei "Sì e no".
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Senza carattere ad esempio si rivela invece Gertrude, incapace di ribellarsi alla volontà del padre e contrastare la sua discesa nell'abisso morale.
Comunque, ogni opinione è legittima. Un saluto.